“Buco da 5 milioni in bilancio”, Brolo rischia il dissesto bis

di Giovanni Doe
28/09/2016

Il Comune di Brolo è a rischio dissesto per la seconda volta. L’ultimo venne dichiarato nel febbraio 2015. Adesso, a meno di un anno, intorno all’amministrazione comunale campeggia un “buco” da quasi 5 milioni di euro.

Dietro il rischio default ci sarebbero irregolarità contabili riferite al bilancio consuntivo del 2013. In particolare si tratta di “pagamenti non autorizzati” e “privi di impegno spesa o di legittimazione”. Ci sono poi “mandati di pagamento a persone diverse da quelle che dovevano beneficiarne”. Riscontrati anche “mancati versamenti delle ritenute Irpef operate a carico dei dipendenti” e “mancati versamenti di contributi previdenziali e Irap”.

Un quadro che dipinge irregolarità diffuse, molto simile al sistema che portò all’inchiesta dei mutui fantasma.

Ieri sera in consiglio comunale, dopo aver approvato il consuntivo 2013, la giunta ha chiesto il via libera della trasmissione degli atti alla Corte dei Conti e al Ministero dell’Economia.

“Il disavanzo di amministrazione registrato nell’esercizio 2013, pari a 3.554.641 euro unitamente alle passività potenziali segnalate quali debiti fuori di bilancio, pari a 1.343.288 euro fa presupporre rilevanti difficoltà nella predisposizione del bilancio di previsione 2014/2016, tali da non poter garantire gli equilibri di bilancio». E’ quanto si legge nella revisione presentata da Piero Ferrante e riportata dal Giornale di Sicilia.

“Si dispone l’invio degli atti e delle irregolarità riscontrate ai competenti Organi, affinché gli stessi possano svolgere la loro attività istruttoria e rilevare eventuali ma probabili profili di danno erariale per l’ Ente», aggiunge Ferrante nella sua relazione.

A prendere le distanze da quella che è stata definito “un anno di malagestione” sono il sindaco Irene Ricciardello e il vice Gaetano Scaffidi. Secondo il primo cittadino “è ancora presto per dire cosa succederà” perchè  “in questa fase è stato solo preso atto di una gestione che non ci appartiene”.

Pesante anche l’attacco del vicesindaco che ha parlato in aula. “Questo documento – si legge nella Gazzetta del Sud – è lo spartiacque fra l’ultimo anno di mala gestione, il 2013 e chi poi , dal 2014, ha preso in mano le redini dell’ amministrazione, fra mille difficoltà, al fine di restituire la giusta dignità non solo ad un Ente, ma soprattutto ad un intero paese che è stato imbrogliato, defraudato e derubato”.

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