Castel di Lucio: il Comune organizza la tradizionale “tavola” di San Giuseppe

di Giuseppe Salerno
19/03/2017

Il 19 marzo in Italia ricorrono i festeggiamenti in onore di S. Giuseppe. A Castel di Lucio, come in molti altri paesi e città siciliane, la devozione per San Giuseppe è ancora oggi molto sentita. Nella tradizione popolare, chi ha ottenuto una grazia o spera nella intercessione del Santo, usa preparare un pranzo sacro detto “Virgineddri”. Si tratta di devoti, che organizzano, a casa propria, un banchetto, che molto spesso, a seconda dell’importanza o dell’entità della grazia si ripeterà, in quella famiglia, per tutta la vita. Una cerimonia antichissima che risale all’epoca Medioevale allorquando i nobili locali offrivano dei banchetti ricchi di pietanze ai più bisognosi invitando a casa propria 13 bambini, sia maschi che femmine, (i cosidetti “virginieddri” ) appartenenti a famiglie bisognose. A Castel di Lucio questa antica tradizione si è mantenuta e chi rievoca il tradizionale pranzo decide se invitare tutto il paese (Virgineddri a porti apierti) o invitare solo i familiari più intimi, i vicini di casa e qualche amico (Virgineddri a porti chiusi). A capo di una lunga tavola si sistema un quadro (altare) che rappresenta la Sacra Famiglia: la Madonna, San Giuseppe e Gesù Bambino. Prima di servire tutti i commensali si apparecchia l’altare con tutte le portate consistenti in: pasta con legumi, in un secondo piatto vengono serviti baccalà con contorno di cardi (carduna) e finocchi selvatici e poi arance, finocchio dolce, pane e vino rosso e dopo aver pregato e ringraziato il Signore, al grido “ viva lu nuostru Patriarca S. Giuseppi”, si iniziava a mangiare. In passato al fine pranzo, all’uscita della casa ospitante, ad ogni partecipante veniva allestito ed offerto un involto contenente la cena: un pezzo di pane, una fetta di baccalà, un pezzo di finocchio ed un’arancia. Tutto ciò perché quel giorno, come la tradizione comandava, il bisognoso doveva mangiare a carico del benefattore.
Quest’anno il tradizionale pranzo di San Giuseppe è stato organizzato dal comune con la collaborazione di parecchi cittadini i quali, volontariamente, hanno voluto dare il proprio contributo procurando le materie prime per la preparazione delle portate: cardi, finocchi, arance, olio,vino… L’amministrazione comunale si è occupata di pianificare la manifestazione, mettendo a disposizione i locali del centro Polivante “Giuseppe Regina” ed il personale che da giorni lavora instancabilmente per una buona riuscita dell’avvenimento.

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