Cesarò, avviato il riconteggio dei voti delle scorse amministrative

di Redazione
17/11/2017

La quarta sezione del Tar di Catania, con propria ordinanza, ha conferito incarico alla Prefettura di Messina di procedere alla verificazione, e quindi al riconteggio, delle schede relative alle elezioni comunali di Cesarò dello scorso 11 giugno.

La richiesta è stata presentata da Francesco Leanza, candidato sindaco, che attraverso il suo avvocato, Agatino Cariola, ha fatto ricorso contro l’elezione di Salvatore Calì a sindaco del centro nebroideo. Leanza ha chiesto di essere proclamato sindaco in seguito dell’annullamento parziale delle operazioni elettorali e la correzione dei voti di lista e degli eletti alla carica di consigliere comunale.

Lo scorso 11 giugno, durante lo scrutinaggio, il testa a testa tra Salvatore Calì e Francesco Leanza fu fino all’ultimo voto. Calì venne riconfermato sindaco con soli 9 voti di scarto, rispetto a Leanza. Infatti, la lista “Ricostruiamo Cesarò”, a sostegno di Francesco Leanza, totalizzò 785 voti mentre la lista “Impegno in Comune”, a supporto di Salvatore Calì, ottenne 794 preferenze.

Quello che contesta Leanza è che 58 preferenze nella prima sezione sarebbero state illegittimamente assegnate a Calì; 7 nella seconda sezione, e 6 nella terza Salvatore Calì, rappresentato dagli avvocati Pietro De Luca e Alessandro Carrubba, di contro afferma che 95 voti sarebbe stati attribuiti nella prima sezione a Leanza; nella seconda sezione sarebbe stata illegittimamente annullata 1 preferenza a suo favore e 50 sarebbero state attribuite illegittimamente a Leanza, e 37 nella terza. Inoltre, Calì ha chiesto l’ammissione di prova testimoniale da parte dei rappresentanti di lista.

Il Tar ha, allora, disposto la verificazione elettorale di 71 schede. Infatti, verranno esaminate 58 schede nella prima sezione; 7 schede nella seconda sezione, e 6 nella terza sezione. La verificazione avverrà alla presenza delle parti e solo per queste specifiche schede. Ulteriori trattazioni della causa avverranno all’udienza del 25 gennaio 2018.

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