Ecomulo 2018, da Marina di Ragusa a Castel di Tusa

di Giuseppe Salerno
11/05/2018

Scoprire la Sicilia al ritmo lento dettato dal passo dei muli, valorizzando i territori rurali dell’entroterra siciliano, ripercorrendo le vecchie trazzere regie ascoltando la dolce melodia della natura, lasciando vagare i pensieri leggeri come leggero e rilassato è sguardo verso l’orizzonte; sguardo che apprezza l’alternarsi dei paesaggi mediterranei, in armonia con il benessere e l’equilibrio interiore. Lentamente e in modo consapevole.

É quanto hanno potuto sperimentare ed apprezzare Mirko Adamo, Giacomo Mancuso Fuoco e Antonio Madonia nell’8^ edizione di Ecomulo, il tour partito dalla spiaggia di Punta Secca, nota per la serie tv del commissario Montalbano, che termina domani a Castel di Tusa. Dal Canale di Malta al mar Tirreno passando per quattro province, Ragusa, Catania, Enna, Messina, i tre mulattieri con cinque muli, assistiti da un medico veterinario, Antonio Iraci, hanno attraversato la Sicilia unendo, idealmente, il versante tirrenico dell’Isola alla costa meridionale. Cosa che, concretamente, la pessima gestione politica non è mai riuscita a fare lasciando incompiuto l’asse stradale Nord-Sud, o Strada dei Due Mari, che avrebbe dovuto collegare Santo Stefano di Camastra a Gela.

“E’ stato un viaggio senza tempo, scandito solo dai passi ritmici dei muli, compagni fedeli che permettono di assaporare un percorso lento e pieno di meraviglia, attraverso luoghi chiave della Sicilia rurale, come le masserie, le viuzze dei paesi, i panorami bucolici e i prodotti tipici – tiene a precisare l’ideatore di Ecomulo, Federico Bruno Price – quest’anno abbiamo dedicato una attenzione particolare alle vacche modicane così come l’anno scorso abbiamo fatto con quelle cinisare”.

L’obiettivo della traversata, ci ha raccontato Mirko Adamo, è quello di favorire valorizzare l’associazionismo, di sensibilizzare viaggiatori, operatori turistici e comunità locali sui principi del turismo sostenibile. Il progetto Ecomulo serve a  promuovere tutto ciò che gira intorno al turismo responsabile, dove il turismo rappresenta non solo una risorsa ma una filosofia di vita e di accoglienza. La stessa accoglienza che è stata riservata ai ragazzi e ai loro animali nelle masserie in cui sono stati ospitati, nelle scuole dove i mulattieri hanno portato la testimonianza e ribadito un concetto fondamentale: conoscere il passato per sviluppare, dagli spunti che offre lo stesso, un futuro migliore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.