Galati Mamertino, appello di Emanuele: «Aprire un confronto con tutti per rilanciare il paese»

di Salvo Lapietra
16/02/2015

Un appello a tutti i cittadini galatesi nel mondo affinché contribuiscano con le idee e con i fatti alla rinascita del paese, al risveglio civile, alla costruzione di una prospettiva contro lo spopolamento e la sfiducia. Lo ha scritto su Facebook Calogero Emanuele, segretario provinciale a Messina della Funzione pubblica della Cisl.  «C’è bisogno di aprire un confronto con tutti, partendo dall’amministrazione in carica e da quelli che si sono immolati nelle competizioni passate, ma anche da quelli che portano alto il nome di Galati in giro per la Provincia, per l’Italia per il Mondo – scrive Emanuele – .  Galati è di tutti.
Ma deve essere un confronto aperto, sereno, propositivo, costruttivo, inclusivo. E allora sì che può arrivare il contributo di tutti».

Non si tratta di una autocandidatura in vista delle prossime elezioni amministrative ma di un tentativo, l’ennesimo, di stimolare un dibattito su questioni concrete.  L’analisi di Emanuele parte «Dalla consapevolezza che per rilanciare Galati c’è bisogno di tutti, superando ogni pregiudizio e ogni personalismo. Chi ha fatto e saputo fare è utile allo scopo. Oggi non ci sono partiti ne di destra ne di sinistra, men che meno in una piccola realtà come la nostra. Ma ci vuole la consapevolezza che bisogna fare qualcosa per il paese, per i figli, per la comunità galatese. Continuando così Galati non ha futuro». L’analisi, certo, è impietosa e riguarda un certo atteggiamento dei cittadini nei confronti dell’impegno civico e politico: «Non funzionano le alchimie di questi giorni: gruppi e gruppetti, incontri personali, individuali, egoismi, contrapposizioni, interessi personali – si legge ancora -. Intanto assistiamo giorno dopo giorno a dismissioni, licenziamenti, chiusure di attività, strutture e servizi: campo di calcio, impianti sportivi, palestra, biblioteca, istituto comprensivo, strutture inutilizzate, affitti ingiustificati, dispendio di risorse pubbliche, disgregazione delle attività associazionistiche, disinteresse e apatia dei giovani. Galati ha perso la sua centralità».
Di chi è la colpa? «Di tutti, prima tra tutti dello stato e della regione che taglia risorse – dice Emanuele -. Purtroppo gli amministratori locali, se ne salvano non più di tre, gongolano e si destreggiano approfittando del ruolo e come dire: intanto comando io. 
Bisogna avere una strategia. Programmazione oculata, pianificazione dei percorsi, migliore utilizzo delle risorse, funzionamento dei servizi, pagare tutti per pagare meno, migliore gestione del personale comunale, incentivazione dell’iniziativa privata, intercettazione delle risorse comunitarie, coinvolgimento delle associazioni, migliore utilizzo degli immobili comunali e dismissione del patrimonio inutilizzato, rilancio del settore agro-turistico e gastronomico, paese albergo, ricettività, incentivazione e valorizzazione dei beni paesaggistici, religiosi, boschivi, artigianali».

 

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