A Galati Mamertino alla scoperta del moscardino rosso e del capriolo

di Salvo Lapietra
16/04/2014

Galati Mamertino. Si risveglia la natura e partono le escursioni e le visite guidate per gli amanti degli animali. È il caso dei tour, soprattutto per i più piccoli, alla scoperta del moscardino rosso e del capriolo, specie ormai difficile da avvistare nell’Area del Capriolo di Galati Mamertino del Parco dei Nebrodi, in provincia di Messina. Lì la realizzazione di sentieri orientati permette di entrare in contatto e conoscere la cospicua fauna selvatica che popola questa zona protetta.
Un viaggio alla scoperta degli animali e della biodiversità. Anche in Sicilia non mancano le occasioni per coniugare viaggio ed educazione ambientale, orientati alla tutela delle specie protette e tipiche di un territorio. Già dalla prima settimana di aprile sono infatti partite le prime visite ed escursioni all’interno del Parco dei Nebrodi. Pacchetti turistici, sì, ma orientati all’educazione e alla promozione della natura. È così che è nato il «Sentiero del moscardino» a Galati che si sviluppa per circa 150 metri all’interno dell’Area del Capriolo, in tratti di bosco tipici dell’habitat di questo simpaticissimo piccolo mammifero dal colore rosso arancio, da cui il nome locale di «surici russu» e chiamato anche noccioletto, data la sua predisposizione a nutrirsi dei noccioleti. Il percorso è stato pensato e reso accessibile per tutti, dai più piccoli agli anziani e disabili, con pannelli guidati e ricchi di informazioni sulle caratteristiche e la vita di questo «folletto del boschi». Per favorirne l’insediamento e la nidificazione, ma anche l’avvistamento, sugli alberi del sentiero sono state collocate delle cassette nido di legno, che di solito questi piccoli ghiri iniziano a popolare proprio in primavera, periodo in cui escono dal letargo. «Un percorso ideato per mirati progetti di educazione ambientale, rivolti alle scolaresche, alle famiglie e agli amanti della natura – spiega Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi e di Federparchi Sicilia -. Un turismo che sia anche promozione e tutela della biodiversità e del territorio». L’Area del capriolo è inoltre famosa per la possibilità di incontrare, se si è fortunati, esemplari dell’animale da cui appunto prende il nome: il capriolo. Grazie a un progetto di insediamento della specie, all’interno del Parco vivono circa 5 esemplari, che con un po’ di fortuna è possibile ammirare da lontano. I piccoli cervidi infatti sono soliti rimanere nascosti tra la vegetazione, in particolare nelle ore più calde. «Tra i nostri obiettivi c’è sicuramente l’intenzione di reintrodurne altri esemplari. Occorre, per la tutela di questo ma anche di tanti altri animali, che si crei una rete di collaborazione fra i vari parchi siciliani e italiani, grazie alla quale lo scambio di esemplari ed esperienze favorisca la biodiversità». D’altronde, la natura è fonte di sviluppo ambientale, ma non solo: «La salvaguardia della fauna selvatica – sottolinea il presidente di Federparchi Sicilia – può anche diventare polo di attrazione turistica, dunque di sviluppo socio-economico di un territorio ricco di animali come quello dei parchi e delle aree protette».

da gds.it

 

 

 

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