A Galati tiene banco la questione migranti, vicesindaco Amadore scrive alla cittadinanza

di Redazione
26/05/2017

A Galati Mamertino tiene banco la questione migranti e così il vicesindaco Vincenzo Amadore ha deciso di scrivere una lettera aperta alla cittadinanza, esprimendo la propria opinione sull’arrivo dei migranti nel Comune galatese.

Il Comune ha ricevuto, da parte dal centro di accoglienza di Augusta, 50 migranti provenienti dal Senegal, Sudan, Guinea, Costa D’Avorio, Ciad, Bangladesh, che verranno ospitati nell’ex struttura turistica, destinata, riconvertita in centro di ospitalità.

Da qui si è scatenato in paese un dibattito molto accesso. Così il vicesindaco ha deciso di prendere carta e penna.

Ecco il testo integrale della lettera.

 “Non posso più esimermi dal parlare e dire la mia (come sono solito fare da sempre), in quanto cittadino galatese ma soprattutto nella qualità di Vice-Sindaco di questo Comune. Dopo due notti insonni posso affermare senza ombra di dubbio che questi sono per me i giorni più difficili da quando mi onoro di amministrare Galati Mamertino, il paese in cui sono nato e cresciuto e a cui ho da sempre dato tutto me stesso senza mai chiedere nulla in cambio, il paese che vivo quotidianamente condividendo con la mia gente gioie e dolori, ansie, preoccupazioni e battaglie quotidiane, un paese per la maggior parte ricco di storia e cultura, e un paese sul quale credo fermamente e sul quale voglio continuare a credere, sognando un futuro migliore. Ma in questo momento non posso che sentirmi impotente e deluso da un “sistema” che ha buttato allo sbaraglio noi amministratori locali (e di conseguenza le rispettive comunità), un “sistema” malato che ci ha privato delle pur minime risorse che possono permetterci di fare politica (quella con la P maiuscola) e di dare risposte ai cittadini che hanno riposto in noi la propria fiducia, un “sistema” che è lontano anni luce da quelle che sono le vere esigenze dei cittadini”.

“E così mentre la nostra Amministrazione, pur tra le mille difficoltà, lavora giornalmente sognando un paese proiettato verso il turismo tematico, dove la natura, l’arte religiosa, le tradizioni e la cultura potrebbero quantomeno contrastare e cercare di invertire la naturale tendenza al calo demografico, il paese è costretto a prepararsi a qualcos’altro, che esattamente non rappresenta tutto ciò che di bello avevamo immaginato nel nostro futuro”.

“Ora mi chiedo, e lo chiederemo a gran voce in tutte le sedi opportune, può un’Amministrazione Comunale (e quindi un’intera comunità) essere avvisata tramite una semplice PEC inviata qualche ora prima dell’arrivo di ben 50 migranti (minori non accompagnati) in un paese di soli 3000 abitanti?. Tutto ciò nonostante l’avviso pubblicato dalla Prefettura dicesse che l’affidamento “sarà disposto, in ogni caso, in accordo con il Comune nel cui territorio è ubicata la struttura ricettiva” e nonostante il comune si sia dichiarato “estraneo a queste forme di assegnazioni”? E’ veramente paradossale e inconcepibile che il Comune non sia stato coinvolto per affrontare tale problematica né dalla Prefettura, né dai privati, né dalla cooperativa che dovrà gestire il tutto se non indirettamente e per aspetti meramente burocratici. E’ assolutamente assurdo che un privato possa prendere una tale decisione ed attivarsi senza coinvolgere minimamente l’ente locale e soprattutto senza tenere conto dei numerosi problemi di ordine pubblico, sociali e di sicurezza che ricadranno inevitabilmente in capo al Sindaco”. 

“Anche io personalmente faccio fatica a rispettare e non condivido la scelta dell’Assessorato e della Prefettura perché:
– ritengo che Galati non sia logisticamente adatto ad ospitare, soprattutto nei mesi invernali e considerando l’elevata distanza dai maggiori presidi, un numero così elevato di ragazzi;
-non ho fiducia nel “siciliano” che deve organizzare e gestire perchè sempre molto approssimativo e superficiale;
-ho perso la fiducia nelle istituzioni demandate al rispetto e al controllo delle leggi, quindi la mia più grande paura è per l’uomo bianco e non per quello nero;
– ritengo infine che la gestione dell’accoglienza deve essere sempre fatta in completa sinergia con le istituzioni”.

“Inoltre ai componenti della locale caserma dei Carabinieri già spetta il gravoso compito di controllo del territorio ed anche i vigili urbani sono presenti in numero ridotto rispetto alle reali esigenze locali. L’ufficio dei servizi sociali del comune (a cui spetteranno compiti abbastanza gravosi) non è nelle condizioni di affrontare questa emergenza, in quanto privo di figure specialistiche con la presenza di una sola figura di assistente sociale che già supporta le categorie deboli presenti nel territorio. Anche il contesto economico non consente un adeguato ed idoneo supporto, in quanto il Comune ha serie difficoltà di bilancio e sta attivando un piano di riequilibrio pluriennale. Garantire l’integrazione sociale di tali minori implica invece il sostenimento di costi che il Comune non è nelle condizioni di supportare. Il nostro Comune dovrebbe affrontare tutto ciò senza alcun sussidio, a dispetto dei sussidi di cui beneficeranno privati e cooperativa. Le dinamiche dell’immigrazione rispondono ormai ad una squallida logica. Galati Mamertino, un paese con poche ricchezze economiche, è costretto a confrontarsi con una realtà di giovani fuggiti dai loro paesi in possesso solo di una grande volontà di trovare un mondo migliore. Due mondi a confronto da cui, vorremmo credere con tutta la nostra convinzione, non dovrà derivare scontro, violenza, odio ma solo solidarietà fine a se stessa. Il paese non ha potuto esprimere la propria volontà su tale scelta, ma questa privazione di scelta rimarrà un mistero comprensibile solo a coloro che percorrendo i perversi percorsi della politica hanno deciso le sorti del nostro amato paese. Non deve assolutamente passare il messaggio che il paese (o gran parte di esso) o l’Amministrazione è “contro” l’accoglienza, perché Galati Mamertino è da sempre stato un paese ospitale e soprattutto solidale, e spero vivamente che comunque vadano le cose continui ad esserlo. Ma l’accoglienza deve essere pianificata, organizzata e controllata con lo scopo di creare confronto di culture e non solo. L’unica strada percorribile e condivisibile – a nostro avviso – è quella di attuare il sistema di ripartizione graduale e sostenibile dei richiedenti asilo e dei rifugiati sul territorio nazionale (SPRAR). Un sistema di accoglienza così concepito (2,5 migranti ogni 1.000 abitanti), permette infatti di ottenere un duplice favorevole effetto: da un lato assicura una riduzione significativa dell’impatto che l’arrivo dei migranti può avere nel territorio comunale, dall’altro garantisce una migliore efficacia dei percorsi di integrazione e inclusione sociale. Proprio per questo motivo il nostro Comune (con delibera di G.M. n. 106 del 24.4.2016) ha aderito formalmente al sistema SPRAR e lo ha tempestivamente comunicato alla Prefettura, auspicando che questa scelta fosse tenuta nella giusta considerazione in modo da poter produrre una proficua e leale collaborazione. Ma a quanto pare neanche questa via ha prodotto i risultati sperati. L’Amministrazione Comunale è e sarà sempre attenta alle esigenze e ai bisogni di tutti i cittadini galatesi, perché vive quotidianamente e doppiamente le ansie della popolazione di cui è parte integrante e se ne farà portavoce nelle sedi opportune”. 

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