Gugliotta (Slow Food): “Un nuovo racconto dei Nebrodi, territorio vero”

di Brigida Raso
04/12/2017

“Il Festival del giornalismo enogastronomico è un’iniziativa molto importante per il nostro territorio e può dare un contributo importante , innanzitutto, per controbattere tutta la falsa informazione o quanto meno l’informazione superficiale e massiva che c’è in questo momento sul cibo”.

A parlare è Rosario Gugliotta che, nella doppia veste di presidente Slow Food della regione Sicilia e direttore dell’associazione “Strada dei Sapori dei Nebrodi”, sarà impegnato attivamente a Galati Mamertino dal 14 al 16 dicembre prossimi, in occasione del festival del giornalismo enogastronomico.

Il tema di quest’anno è “Contaminazioni” tra territori, generazioni, culture.  Protagonista è  quella che possiamo definire la fabbrica contadina dei Nebrodi e non solo. Che ne pensa?

“Da cinquanta-sessanta anni a questa parte a causa della globalizzazione alimentare ci troviamo davanti ad un fenomeno che, come dice il nostro presidente e fondatore di Slow Food Carlo Petrini, può essere definito di “pornografia alimentare”, cioè il cibo è spesso utilizzato come materiale da esposizione, viene banalizzato, considerato da quasi tutti noi esclusivamente per il prezzo e finisce in questo modo col perdere la propria identità e il suo valore intrinseco. Quello che vuole fare Slow Food, anche grazie al Festival del giornalismo enogastronomico, è sensibilizzare tutti alla riscoperta dell’identità del cibo: dovremmo valutare il cibo per il suo valore nutritivo, interessarci della provenienza e della qualità delle materie prime con cui viene prodotto e non ultimo dovremmo conoscere il tipo di lavorazione cui è sottoposto, artigianale o industriale, prima di sceglierlo e metterlo nelle nostre tavole”.

Slow food crea aggregazione e collaborazione, che sono un binomio vincente per promuovere le eccellenze del territorio: la funzione di Slow Food è solo promozionale?

“La funzione di Slow Food non è assolutamente promozionale. Noi facciamo tantissima promozione, non del cibo, ma delle buone abitudini che ci sono attorno al cibo. Slow Food è uno stile di vita, in Italia è vista come un’associazione che valorizza il cibo di qualità, ma non è solo questo, infatti, in Africa significa sostentamento, significa frenare l’immigrazione ovvero l’emigrazione dalle aree contadine verso le aree urbane. Nel contesto dei Nebrodi l’intervento di Slow Food serve non solo a valorizzare il prodotto di qualità, ma a fare in modo che continui la produzione artigianale di alcuni prodotti, di modo che l’economia del posto possa sopravvivere e migliorare. Ad esempio, Slow Food valorizza e dà attenzione agli allevatori affinché continuino ad allevare il suino nero in un luogo integro e privo di elementi tossici come il Parco dei Nebrodi, contribuendo non solo a continuare la secolare tradizione di norcineria, che è la migliore della Sicilia, ma soprattutto ha cura che il prodotto di altissima qualità ricavato dal suino nero non finisca nella grande distribuzione, dove sicuramente verrebbe annientato da un altro prodotto qualitativamente inferiore ma con un costo nettamente minore”.

Slow Food oltre ad essere propositivo e valorizzare le eccellenze del territorio ha un grande potere a livello economico, potrebbe indirizzare i gruppi di acquisto per aiutare concretamente i suoi Presidi, che ne pensa?

“Potenzialmente ha un potere di indirizzo Slow Food, ma solo sulle persone con una sensibilità verso il “cibo vero” per chi vuole approfondire le conoscenze sugli alimenti su ciò che mangiamo tutti i giorni e per chi è consapevole che la scelta del cibo può condizionare anche in maniera economica determinate realtà. In Sicilia abbiamo tantissimo cibo “nostro” e siamo molto più avvantaggiati rispetto alle altre regioni di Italia e del mediterraneo per cui basterebbe che noi stessimo attenti a mangiare il cibo veramente siciliano e acquisire consapevolezza del cibo che mangiamo”.

In occasione del Festival qual è il messaggio che Slow Food vuole dare ai giornalisti?

“Il messaggio è quello di approfondire la conoscenza del cibo e far comprendere che il cibo è lo strumento sociale ed economico più importante del mondo. Bisogna scegliere il cibo giusto e il cibo vero. Il messaggio che vogliamo dare in questa occasione è di parlare di “cibo vero” in un territorio ancora Vero che è quello dei Nebrodi”.

Come è stata la sua esperienza come Presidente Slow Food della Regione Sicilia? È soddisfatto?

“Il mio ruolo di presidente mi sta arricchendo tantissimo, perché ho avuto occasione di conoscere tante persone “vere” che producono questi prodotti di eccellenza. Sono estremamente soddisfatto della mia esperienza. La Sicilia ha il numero più alto di presidi nel mondo. Nel mondo ci sono circa cinquecento presidi Slow Food e ben quarantacinque li abbiamo in Sicilia. Il Che significa il 10% della bio-diversità del mondo alimentare l’abbiamo in Sicilia. Il movimento Slow Food in Sicilia è molto vivo ed è presente capillarmente attraverso le nostre sezioni che sono circa diciotto e siamo presenti in tutte le provincie con più sezioni per ogni provincia, partecipiamo a tantissimi progetti educazionali sul cibo anche nelle scuole e abbiamo fatto degli incontri didattici persino sulle isole minori, Filicudi, Panarea, Salina, Ustica”.

Quali sono le aziende che hanno i presidi Slow food che parteciperanno al Festival?

“Sicuramente sarà presente l’azienda dei Fratelli Borrello per il suino nero, l’azienda EmanuMiele di Giacomo Emanuele per il miele di Ape Nera Sicula e l’azienda Paparoni per l’olio di minuta. Ma quest’anno la formula del Festival sarà diversa, saranno i giornalisti a visitare le aziende dei produttori, in modo che sarà possibile vedere direttamente dove si alleva il suino nero, dove si fa il miele di Ape Nera Sicula e dove si coltiva l’oliva di minuta e quindi una conoscenza più vera del territorio. Saranno “assaggi di territorio”.

Al Festival parteciperanno aziende locali, del territorio dei Nebrodi o anche altre aziende siciliane con Presidi Slow Food?

“In questa edizione ci saranno solo aziende dei Nebrodi, sarà incentrata sui prodotti della Condotta dei Nebrodi, ma ci sarà un’altra più grande manifestazione che sarà fatta il prossimo anno e su cui stiamo già lavorando in cui ci auguriamo di mettere dentro tutti i Presidi della Sicilia”.

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