Dopo la pioggia, la voragine. Cosa nasconde il Castello di Galati?

di Redazione
18/09/2017

L’ipotesi da sempre è che sotto i ruderi del Castello di Galati Mamertino vi sia altro. Qualche anno fa, nel corso di lavori di manutenzione, sono emerse delle tombe. E da sempre, quasi fosse una leggenda metropolitana, si racconta di grotte e altro. Ora le ipotesi sono avvalorate da nuove evidenze e in particolare da un cunicolo profondo quasi un metro che è evidente (come potete vedere nel video) e si è creato nei giorni scorsi a causa del crollo del terreno avvenuto dopo un temporale. Un cunicolo che avvalorerebbe la tesi secondo la quale potrebbe esserci dell’altro. Scarne, per il momento, le notizie storiche sul Castello. Il sito, si legge in una pubblicazione dedicata ai Castelli e alle città murate  “sembra occupato in epoca romana, è citato nel 1558 tra i borghi fortificati dell’entroterra ma già alla metà del XVIII secolo era in stato di abbandono, in seguito ai terremoti del 1726 e del 1753.

Nel secolo XIV appartenne ai Lancia (dal 1320) che lo tennero fino al ‘600; passò poi agli Squilli, a Filippo Amato (dal 1664) ed infine ai De Spuches. Lo stato di conservazione consente solo una sommaria ricostruzione del percorso delle mura e dell’impianto del castello, tra i cui ruderi sono i resti della chiesa di S. Michele. Non esistono più le porte, di due delle quali si conosce il nome e la localizzazione: una era la Porta Grande, che si apriva nel lato ovest della cinta muraria medievale, l’altra era la Porta del Serro, che invece si apriva nel lato est”.

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