Migranti, il Comune di Galati: sui minori non accompagnati pronti al dialogo

di Giuseppe Salerno
03/03/2017

Galati Mamertino – Dopo la decisa contestazione del sindaco di Torrenova Salvatore Castrovinci, al bando della Prefettura di Messina che prevede nel comune tirrenico il trasferimento di migranti di età compresa tra i 14 e i 18 anni, anche dal comune di Galati Mamertino arriva un comunicato stampa con cui l’Amministrazione comunale fa sapere di aver chiesto un incontro interlocutorio con il Prefetto di Messina per affrontare la problematica migranti.

Nel comunicato pubblicato sul sito del comune di Galati l’Amministrazione, guidata da Nino Baglio, sembra essere molto più disponibile al dialogo, rispetto al primo cittadino torrenovese il quale sottolineando la totale contrarietà partendo dall’analisi dell’immobile, che dovrebbe ospitare i migranti, che presenta seri problemi strutturali e tecnici, la speculazione economica che a volte si annida nella questione dei migranti ed i problemi di ordine pubblico e di sicurezza, considerato che Torrenova è sprovvista di presidi di Polizia, a parte quella municipale, manifesta, sin da subito, totale contrarietà. Di tutt’altro tenore è l’atteggiamento dell’Amministrazione galatese che “nel rispetto del principio di leale collaborazione, un incontro interlocutorio con Prefetto di Messina per orientarsi sulle scelte da compiere rispetto alle politiche finalizzate all’accoglienza, integrazione e tutela dei richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione umanitaria.

L’incontro – si legge nel comunicato stampa – potrà fornire all’Amministrazione del comune di Galati gli elementi necessari per comprendere se e come attivare e soprattutto, governare, tali politiche nel rispetto della legittimità, contestualizzandoli nel contesto economico e sociale del territorio galatese al fine di predisporre le giuste misure di garanzia della sicurezza pubblica intesa sia come mantenimento dell’ordine pubblico, dell’incolumità dei cittadini, della tutela della proprietà e del controllo dell’osservanza delle leggi, sia come limite all’esercizio delle libertà costituzionali quali ad esempio la circolazione e il domicilio sul territorio. In tale ottica – continua la nota – è intendimento dell’amministrazione evitare che centinaia di immigrati vadano a finire in strutture ricettive (CAS) che spesso, solo a fini economici, accettano di garantire agli ospiti tre pasti quotidiani e un posto per dormire. L’intendimento dell’amministrazione, invece, è quella di favorire gli SPRAR che sono centri che consentono l’accoglienza con numeri di molto inferiori a quelli dei CAS, gli ospiti sono ammessi in relazione al numero complessivo degli abitanti e nella nostra comunità non supererebbero la decina di unità, rispettando, nel contempo, parametri molto stringenti sul personale e nelle attività educative.

In tal senso sarà cura dell’amministrazione inserire una “clausola di salvaguardia”; infatti ai comuni che aderiranno volontariamente alla rete SPRAR verrà garantito il rispetto di una quota di 2,5 richiedenti asilo ogni 1000 abitanti. In questo modo eviteremo il problema di una distribuzione non equilibrata sul territorio e non preventivamente concordata tra le Prefetture e i Sindaci.

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