Migranti, a Galati scoppia la polemica sull’arrivo dei minori non accompagnati

di Salvo Lapietra
05/03/2017

Galati Mamertino – C’è una questione di metodo e una questione di sostanza. Almeno queste, sembra di capire, sono le obiezioni che vengono fatte a proposito del possibile arrivo a Galati Mamertino di un gruppo di migranti minori non accompagnati. Se n’è fatto portavoce il segretario provinciale della Funzione pubblica Cisl Calogero Emanuele con un intervento pubblicato ancora una volta su Facebook. Un intervento in cui pone alcune questioni che ai più appaiono abbastanza fondate: “Il Comune – scrive Emanuele – è l’istituzione preposta a governare il territorio e la comunità che certamente non puó sopportare il carico di 50 minori immigrati sovvertendo il proporzionale rapporto con i minori residenti di Galati che in età scolare ne conta circa 100”.  Affermazione che in verità fa emergere alcuni problemi su cui i cittadini galatesi hanno avviato una riflessione profonda: il comune è in condizione finanziaria di poter affrontare nuovi servizi per garantire ai migranti condizioni di vita normali? Perché non basta ovviamente garantire loro un tetto e un pasto, bisogna pure pensare al resto. E infatti tutte queste domande le pone in maniera secca anche Calogero Emanuele: “C’è da chiedersi: la comunità galatese è pronta a questa nuova ed emergente esperienza? L’Amministrazione Comunale è pronta ad affrontare questa emergenza? Il tessuto socio-economico, strutturale e ricettivo galatese è pronto?  È giusto che l’amministrazione rifletta e ponderi le scelte, ma soprattutto che definisca in sede prefettizia patti e condizioni, per evitare una sproporzionata ed esposizione degenerativa del fenomeno”. E poi una critica all’amministrazione: “Nessuno vuole essere contro nessuno, ma è giusto che l’aministrazione comunale assuma l’autorevolezza necessaria per concordare, a priori, tempi, modi, criteri, vincoli, obblighi, onori ed oneri, senza subire passivamente decisioni unilaterali di privati e prefettura- scrive Emanuele -. Il Sindaco deve agire presto e subito, chiedendo ufficialmente l’incontro prefettizio e non attraverso semplici comunicati. L’esperienza di altre Comunità porta a pensare che lasciare il tutto alla libera decisione di privati e non è assolutamente comprensibile e con il rischio di una sovraesposizione al fenomeno”.

Sempre su Facebook arriva la replica al sindacalista da parte dell’assessore al Bilancio Antonella Truglio: “Vorrei precisare che il sindaco, non appena avuta notizia del rischio dell’arrivo di un numero alto di migranti nel nostro comune , si è immediatamente attivato per gestire tale emergenza, richiedendo un incontro con il Prefetto, al fine di rappresentare le difficolta di ordine pubblico, lo stravolgimento del contesto sociale legato al numero di migranti rispetto alla popolazione residenza della stessa fascia di età (13 – 18), le difficoltà finanziarie dell’ ente e tante altre problematiche connesse alla gestione del’ accoglienza – scrive l’assessore -. C’è da dire che scelte di questo tipo in cui le istituzioni locali sono completamente esautorate dal loro ruolo di raccordo e di valutazione del fabbisogno della popolazione locale non sono assolutamente condivisibili . Così come non è condivisibile che la mera speculazione economica sottesa alla scelta di certi privati, possa interferire col contesto sociale delle comunità, senza che le stesse istituzioni locali possano incidere su tali scelte. Non credo che si possa parlare di approccio tiepido rispetto alla questione immigrazione, ma piuttosto di necessità di contemperare due aspetti essenziali e fondamentali ovvero la tutela della nostra comunità sotto ogni punto di vista e lo spirito umanitario che contraddistingue la nostra tradizionale apertura nei confronti degli stranieri  “.

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