Mistretta: acqua a giorni alterni, chiaramente per colpa di qualcuno

di Giuseppe Salerno
23/10/2019

Ci risiamo…! Via all’acqua a giorni alterni, a partire da domani. La causa? Due importanti guasti nella rete idrica: uno in prossimità della Statale 117, nei pressi del rifornimento Sidoti, dove da oltre un anno l’acqua potabile proveniente dai serbatoi comunali fuoriesce dalla condotta principale, riversandosi copiosamente in un canalone ; l’altro in via Roma, all’altezza del civico 46, dove, da circa 3 mesi, una frattura alla linea centrale di distribuzione determina una perdita che i passanti possono facilmente riscontrare.

L’alternanza nella distribuzione dell’acqua non avviene in prospettiva dei lavori di ripristino della rete nei due punti critici, come sarebbe istintivamente desumibile. Di lavori non se ne parla proprio. Secondo indiscrezioni, il Comune Mistretta starebbe lavorando per individuare un’impresa locale, in regola con le certificazioni previste dalla legge e con le obbligazioni economiche nei confronti dell’Ente, alla quale conferire l’incarico per tutti i lavori gravati da emergenze ed urgenze in ambito urbano. Una sola ditta alla quale verrebbe dato un affidamento al fine di evitare, per ogni pronto intervento, gare o quant’altro. Adempimenti burocratici che, in buona sostanza, si tradurrebbero solo in perdita di tempo. 

Ma, come si suole dire da queste parti: “mentri u miedicu studìa, u malatu si nni va”. In questo caso “u malatu” è l’acqua. L’acqua che si perde per le strade, ma che potrebbe essere placidamente distribuita all’utenza. Potrebbe, se qualcuno, chi è deputato ad attivarsi mettendo in campo tutte le possibili soluzioni per risolvere il problema, manifestasse la stessa attenzione, che manifesta per le problematiche proprie, anche per la Cosa pubblica. Da oltre un anno dallo squarcio sulla conduttura principale, lungo la statale 117, si perdono migliaia di litri di acqua e all’utenza l’acqua viene centellinata. Non parliamo di giorni e nemmeno di mesi: parliamo di anni

“Vriunati…!” Avrebbe esclamato mio nonno, che condannava atteggiamenti quali la scarsa attenzione, la sufficienza o peggio il disinteresse nei confronti di ciò che è di tutti, sostenendo che l’Italia è risorta dalle distruzioni della Seconda Guerra mondiale perché il sentimento della popolazione era volto a costruire. Nessuno – diceva la buonanima – si esimeva dal sacrificarsi e tutti facevano il massimo nell’interesse della Nazione e, ovviamente in subordine, anche in quello proprio. Con “vriunati” ossia colpi di “Vriuni”, mio nonno intendeva punizioni fisiche esemplari con il bastone artigianale (vriuni) che varia dai 2 ai 3 metri di lunghezza allestito ed utilizzato dai contadini, nel periodo della raccolta delle olive, per scuotere le cime degli alberi secolari (dove le mani dell’uomo non potrebbero mai arrivare) e far cadere le olive nelle reti predisposti sul suolo.

La decisione di erogare il prezioso liquido a giorni alterni si basa su un calcolo che tiene conto delle perdite, appena descritte, sempre in aumento. Anche se i livelli d’acqua nei serbatoi sarebbero accettabili, quindi potenzialmente bastevoli per soddisfare l’esigenza dell’intera città se la conduttura fosse integra, a scopo precauzionale la distribuzione, computata la percentuale di perdita, deve necessariamente essere elargita a giorni alterni. Si comincia dunque domani con la distribuzione dell’acqua alla zona “alta” della città: Castello, San Biagio, Santa Caterina, case popolari e nel tratto di via Libertà che, dall’incrocio con via San Leo, si espande verso il lato ovest.

 

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