Mistretta, guerra in consiglio comunale. La maggioranza approva il regolamento sui fondi rustici

di Giuseppe Salerno
04/02/2017

Un consiglio comunale di spiccata singolarità, quello che si è tenuto nell’aula Vincenzo Antoci del comune di Mistretta ieri sera. A discutere i dodici punti all’ordine del giorno c’erano solo i consiglieri comunali di opposizione del gruppo SosteniAmo Mistretta, che costituisce maggioranza consiliare. I consiglieri comunali che appoggiano l’amministrazione, sindaco ed assessori non hanno partecipato ai lavori d’aula. Il luogo di confronto in cui dibattere e risolvere in modo coordinato le problematiche dell’assemblea elettiva, in cui nasce e si sviluppa il confronto politico della città e, nello stesso tempo, la tribuna da cui il politico può esprimere liberamente le proprie idee, registra l’assenza della parte politica vicina al primo cittadino e dei rappresentanti dell’organo esecutivo comunale.

Situazione ritenuta grave e illegittima dal consigliere comunale di opposizione Vincenzo Tamburello che, durante i lavori d’aula, chiede al segretario comunale, Andrea Gaglio, d’informare tempestivamente Assessorato agli Enti Locali e Prefetto, avanzando la proposta di destituzione del primo cittadino amastratino per gravi inadempienze. L’assenza del sindaco Liborio Porracciolo e del suo gruppo era stata annunciata, dallo stesso, nella seduta del civico consesso dello scorso 19 gennaio. In quell’occasione, il primo cittadino mistrettese, avanzava la pretesa di fare delle comunicazioni segrete ed urgenti, in barba all’ultimo comma dell’articolo 49 del regolamento del consiglio comunale che non prevede la presenza del sindaco e degli assessori in una eventuale seduta segreta.

L’opposizione dei consiglieri e dal presidente del consiglio Felice Testagrossa fece, non poco, adirare il primo cittadino il quale, abbandonando l’aula, assieme al resto della giunta ed ai “suoi” consiglieri, annunciava la sua assenza dai consigli successivi se non gli fosse stata data la possibilità di fare tali comunicazioni. Nel medesimo istante il segretario comunale Andrea Gaglio ebbe modo di dichiarare e verbalizzare: “L’argomento per il quale è stato convocato il consiglio comunale di giorno 26 (preteso dal sindaco Porracciolo con l’unico punto all’ordine del giorno: comunicazioni del sindaco in seduta segreta) non si potrebbe trattare e quindi le relative comunicazioni non potrebbero effettuarsi poiché non vi sono allo stato comunicazioni scritte da parte del sindaco che individuano con chiarezza l’oggetto”.

La seduta di consiglio comunale andò avanti, anche senza sindaco e consiglieri di minoranza, ed in quella sede venne deliberata la Ricognizione e Valorizzazione del Patrimonio immobiliare dell’Ente, atto propedeutico e obbligatorio ai fini dell’approvazione del bilancio di previsione. Nessuna possibilità fu data, in seguito, a Porracciolo di comunicare in seduta segreta fatti gravi giacché, al consiglio comunale di giorno 26, i consiglieri di maggioranza opposizione non si presentarono, poiché non a conoscenza degli argomenti gravi che il primo cittadino avrebbe avuto intenzione di rivelare. Non avendo avuto la possibilità di esporre in seduta segreta i fatti che lui riteneva essere gravi, Porracciolo, come promesso, dunque non si presenta alla seduta consiliare convocata per le 18 di ieri.

Presenti al consiglio, però, tre consiglieri del gruppo Cambia Mistretta che appoggiano il primo cittadino. Presenti, ma solamente per una manciata di minuti. Qualche istante prima dell’inizio del civico consesso, il messo comunale notifica, al presidente del consiglio ed ai capigruppo, una nota, a firma del sindaco, nella quale vengono esposti fatti ritenuti gravi dal primo cittadino della città amastratina, gli stessi, forse, che avrebbe voluto esporre in seduta segreta. Nota che, secondo le informazioni in nostro possesso, avrebbe anticipato anche ai carabinieri della locale Compagnia. Con questa nota il sindaco segnala presunti illeciti, presso l’Ente, scrive di atti di dubbia legittimità posti in essere sia dal Presidente del consiglio che da alcuni consiglieri comunali di cui fa addirittura nome e cognome.

Parla d’incompatibilità di consiglieri, che il segretario comunale, interrogato su questa ipotesi, per quanto di sua competenza, pubblicamente dichiara di non rilevare. Mette in risalto cause d’incompatibilità di qualche consigliere, del gruppo di maggioranza, che “in spregio a Leggi e regolamenti, continua a partecipare a consigli comunali ed a presenziare allo svolgimento di gare d’appalto di opere pubbliche” indette dal comune di Mistretta, descrive illegittimità legate al profilo della regolare composizione del civico consesso che ha approvato la delibera riguardante la Ricognizione e Valorizzazione del Patrimonio immobiliare dell’Ente.

Il sindaco, nella sua nota, fa notare aspetti di dubbia legittimità relativi alla professione di architetto del presidente del consiglio comunale, della posizione debitoria nei confronti dell’Ente, di un terzo consigliere del gruppo di maggioranza e molto, molto altro invitando e diffidando, alla fine, il presidente del consiglio a non proseguire nei lavori d’aula, fino a quando, le accertate e conclamate incompatibilità, a dir suo, non verranno rimosse. Diffida, lo stesso presidente del consiglio, a revocare in autotutela la deliberazione di consiglio comunale riguardante la Ricognizione del Patrimonio immobiliare e adozione Piano di valorizzazione triennio 2016/2018.

Presa visione della nota, visibilmente stravolti dai contenuti, i consiglieri di Cambia Mistretta che fanno capo al sindaco Porracciolo, lasciano l’aula facendo mancare il numero legale. La seduta si riaggiorna un’ora più tardi, a seguito dell’arrivo di un altro consigliere di maggioranza con il quale viene ristabilito l’equilibrio numerico. Viene dato il via ai lavori del consiglio comunale e trattati i 12 punti elencati nell’ordine del giorno. Da segnalare l’approvazione del famigerato regolamento per l’affitto dei fondi rustici di proprietà comunali. A margine della seduta nella dichiarazione del consigliere Nucera spicca un aspetto politico interessante. Lo stesso consigliere rende dotto il consiglio di aver appreso, ufficialmente, per bocca del commissario del Partito Democratico nonché presidente del Parco dei Nebrodi, Peppe Antoci, che il Megafono non ha più nessun rappresentate nella giunta Porracciolo, disconoscendo pubblicamente anche il vice sindaco Vincenzo Oieni.

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