Mistretta, mensa scolastica: Commissari danno disposizioni per l’avvio

di Giuseppe Salerno
05/11/2019

Una folta delegazione di mamme, di bambini che frequentano la scuola d’infanzia dell’Istituto Comprensivo “Tommaso Aversa” di Mistretta, esasperate dalla lentezza burocratica che, finora, non ha permesso l’avvio della mensa scolastica, nella mattinata di oggi, ha incontrato uno dei commissari ai quali è stata affidata la provvisoria gestione dell’Ente commissariato per mafia. Il ritardo nell’attivazione del servizio di refezione scolastica, lamentato dalle genitrici, dalle informazioni in nostro possesso è stato determinato dalla Prefettura di Messina la quale non ha ancora evaso la richiesta dal Comune amastratino di rilascio della certificazione antimafia che interessa la ditta che si è aggiudica la fornitura degli alimenti.

L’acquisizione del certificato antimafia è obbligatoria per tutti gli Enti locali sciolti per mafia. Il Comune di Mistretta, così come per la fornitura di alimenti per la mensa scolastica, deve acquisire, nei cinque anni successivi al marzo 2019, mese in cui è stato sciolto l’Ente, l’informazione antimafia precedentemente alla stipulazione, all’approvazione o all’autorizzazione di qualsiasi contratto o subcontratto, precedentemente al rilascio di qualsiasi concessione, indipendentemente dal valore economico della stessa. Anche per il banale acquisto di una semplice penna a sfera da 10 centesimi, il Comune è obbligato ad acquisire l’informazione antimafia, della ditta che dovrebbe fornire il bene. I tempi previsti per il rilascio della certificazione, da parte della Prefettura, sono 30 giorni, ma non sempre questi tempi vengono rispettati. Abbiamo avuto modo di accertare che diverse richieste di certificazioni, trasmesse da altri comuni sciolti per mafia, sono stati evasi addirittura dopo 90 giorni. Assurdo, ma è così.

In questo modo gli Enti locali, che proprio per l’esigenza di essere, con una certa urgenza, riavviati, sostenuti, aiutati a seguito di infelici vicende legate a scioglimenti per mafia, vengono maggiormente vessati, oppressi, penalizzati. L’attività di semplice gestione si paralizza, quel poco che rimane dei servizi viene meno e l’azione di ripristino della legalità va a farsi benedire. “Iddra ca nun quaglia, u cani ca sa licca…” *

Ma torniamo alla questione mensa scolastica. Dopo l’incontro di oggi con le mamme dei bambini iscritti agli asili, in cui l’articolazione oraria nella scuola prevede il tempo prolungato e dunque dovrebbe prevedere, come è avvenuto gli altri anni, l’avvio un servizio di refezione scolastica (per metà a carico del Comune di Mistretta e per l’altra metà a carico delle famiglie, con l’acquisto dei buoni pasto), il commissario per bypassare la difficoltà legata al ritardo della certificazione antimafia, si fa carico di disporre un provvedimento, nell’ambito della sfera regolamentata dal codice antimafia, con il quale da indicazioni agli Uffici di avviare le procedure necessarie per attivare la mensa scolastica fino al 31 dicembre. In seno allo stesso provvedimento indica, da subito, l’avvio di una gara di evidenza pubblica per la fornitura di alimenti, e quant’altro occorre, e richiesta (con ampio anticipo) alla Prefettura delle certificazioni antimafia per le ditte che intendono partecipare al nuovo servizio di refezione scolastica, per gli asili, che dovrebbe partire a gennaio, al rientro a scuola dalle vacanze natalizie.

*E’ un detto popolare usato quando ci si trova davanti ad una concreta difficoltà, già di per se di ardua risoluzione, sulla quale insistono, in aggiunta, altre problematiche esterne che la esasperano in maggior misura, rendendola quasi irrisolvibile. “Iddra ca nun quaglia, u cani ca sa licca…”. E’ difficile che una piccola emorragia in un cane randagio riesca a cicatrizzare in tempi brevi. L’organismo dell’animale, come quello di qualsiasi altro essere vivente, ripara le perdite di sostanza che si creano in seguito a ferite. Il cane che lecca continuamente la lesione, inconsapevolmente, impedisce la formazione di un tessuto stabile che, in via definitiva, conterrebbe l’emorragia. Senza saperlo, e senza volerlo, l’animale leccandosi la ferita esaspera il problema e rallenta la guarigione.

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