Nasce il laboratorio per una nuova governance dei Nebrodi

di Salvo Lapietra
04/10/2015

Costruire una governance territoriale nei 41 comuni dei Nebrodi con l’obiettivo di dare risposte ai fabbisogni territoriali e rispondere in modo efficace alle nuove sfide dettate dalla programmazione europea 2014-2020. Interventi di rafforzamento territoriale che appaiono sempre più urgenti anche alla luce dello studio del Cles (Centro di Ricerche e Studi sui Problemi del Lavoro, dell’Economia e dello Sviluppo) presentato recentemente a Capo d’Orlando nel corso di un incontro con i sindaci dell’area: per la prima volta, i 36 sindaci del PIST 20 Nebrodi Città Aperta si sono incontrati per mettersi al lavoro nella redazione di progetti che rappresentano l’unica strada d’accesso ai finanziamenti che l’Unione Europea concederà per i prossimi anni.

Uno studio quello del Cles che è la fotografia più aggiornata della condizione socio-economica dei Nebrodi e che, purtroppo, evidenzia le tante patologie di questa parte della Sicilia. Una su tutte: dei 41 Comuni presi in esame, sono 31 (oltre il 75%) i centri caratterizzati da popolazione in diminuzione e alto indice di vecchiaia, densità di popolazione molto bassa, basso livello di occupazione, livello di istruzione molto basso, forte disoccupazione giovanile, settori manifatturiero e servizi poco sviluppati. Solo tre (Capo d’Orlando, Brolo, Capri Leone) sono caratterizzati da popolazione giovane in aumento, alta densità abitativa, alto tasso di occupazione, livello di istruzione elevato, settore dei servizi sviluppato. E sette comuni (Sant’Agata di Militello, Santo Stefano di Camastra, Gioiosa Marea, Acquedolci, Torrenova, Piraino, Castell’Umberto) sono caratterizzati da popolazione stabile e indice di vecchiaia medio, densità abitativa media, tasso di occupazione medio, livello di istruzione elevato, capacità ricettiva elevata.

Su un totale di 21.032 addetti complessivi , secondo i dati del censimento Istat Industria e servizi 2011, sono solo 3.846 gli addetti nel settore manifatturiero (la quota più alta pari al 22,96% è impiegata nelle industrie alimentari) mentre se guardiamo la distribuzione per paesi vediamo che poco più del 60% del totale degli addetti del manifatturiero è localizzato in sette comuni: il 18,2% a Capo d’Orlando, l’11% a Torrenova, il 7,2% a Sant’Agata di Militello, il 7,1% a Capri Leone, il 6,1% a Brolo, il 5,9% a Piraino, il 5,1% a Troina. Il tasso di disoccupazione giovanile in tutta l’area è pari al 43,1% mentre il tasso di disoccupazione in generale (fascia d’età 15-64 anni) è pari al 16,4%: ma in questo caso va considerata probabilmente la disaffezione e dunque il peso di chi non studia e non cerca lavoro.

Altro dato interessante su cui riflettere è quello che riguarda la popolazione: “Nell’ultimo decennio – scrivono i ricercatori del Cles – l’area dei Nebrodi ha assistito a un progressivo spopolamento ( – 4,7%), passando da 149.072 residenti del 2002 ai 142.135 residente del 2014. Inoltre la popolazione effettivamente presente sul territorio è inferiore di 3.509 abitanti rispetto a quella ufficialmente residente”. Una situazione che non può non aver avuto ricadute anche sulla situazione urbanistica dei paesi. Guardando al rapporto tra abitazioni e demografia gli esperti del Cles rilevano che nel decennio 2001-2011 il numero di abitazioni totali è cresciuto del 18,7% e le abitazioni occupate da residenti dell’8,7%: “Ne deriva – scrivono – una diminuzione del tasso di occupazione di 6,4 punti percentuali, per un tasso di occupazione che attualmente si attesta sul 59,5 per cento”. Il che significa che poco più del 40% delle abitazioni è vuoto. “Appare evidente – si legge ancora – il surplus abitativo che contraddistingue l’area dei Nebrodi dove, per il prossimo decennio almeno, non si riscontra la necessità di nuove costruzioni a uso abitativo”. Implicitamente un suggerimento a prendere in considerazione il recupero dei centri storici ovvero quelle aree dei paesi più interessate dallo spopolamento. “Niente potrà più essere lasciato alla singola iniziativa dei comuni- ha spiegato la parlamentare regionale Bernardette Grasso, presente alla riunione in qualità di sindaco di Capri Leone- ma ormai va tutto pianificato e, come Nebrodi siamo pronti a farlo proprio partendo da questo confronto nel quale la società romana che si è aggiudicata l’elaborazione del “Laboratorio per la governance” spiega il proprio studio sul modello che noi amministratori dovremo concretizzare”.

(Prima puntata: Continua)

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