Nebrodi: non serve un aeroporto per lo sviluppo turistico ma una nuova governance territoriale

di Salvo Lapietra
23/01/2015

Il deputato regionale del Pd Giuseppe Laccoto ha presentato una mozione con cui chiede la costruzione di un aeroporto in provincia di Messina. L’iniziativa del deputato regionale è sicuramente meritoria e segno di attenzione per il territorio.

Ma siamo proprio sicuri che alla provincia di Messina serve un nuovo aeroporto e che la costruzione dello scalo sia la condizione indispensabile per lo sviluppo turistico? Da una semplice e se volete banale osservazione sembra proprio di no. Basta fare un semplice paragone con un’area molto sviluppata dal punto di vista dell’industria delle vacanze: il Trentino e tutta l’area circostante. La provincia di Trento non ha un aeroporto e lo scalo maggiore più vicino si trova a Verona mentre l’altro, più piccolo, a Bolzano. Insomma si direbbe un’area isolata e difficile da raggiungere esattamente come i Nebrodi in Sicilia, giusto per fare un esempio. Eppure la provincia di Trento e tutta l’area circostante sono ai primi posti in Europa per arrivi e presenze turistiche. E’ la fortuna, la particolare bellezza delle Dolomiti ad averli aiutati? Oppure c’è dell’altro? Per esempio una organizzazione dell’accoglienza che segue criteri imprenditoriali precisi in linea con quella che già abbiamo definito industria delle vacanze? Da quelle parti hanno lavorato a lungo sull’offerta, hanno creato condizioni di accoglienza, sono riusciti a pianificare eventi, incontri, hanno messo in rete musei, attratto grandi mostre internazionali, hanno creato piste di sci e partecipato a grandi eventi. Insomma hanno investito in un settore che ritenevano strategico. E i turisti arrivano: in treno, in macchina, in autobus, in bicicletta. Sì anche in biciclettta perché le piste ciclabili sono vere e funzionano. E poi c’è la politica del prezzi, delle offerte, il marketing diretto alle famiglie. C’è si può dire un sistema cui partecipano tutti: gli enti locali, la Provincia autonoma, gli imprenditori.
Dalle nostre parti i protagonisti dello sviluppo locale recitano a soggetto: ognuno per conto proprio e anche ciò che è faticosamente nato (come i distretti turistici) non è in condizione di pianificare e organizzare nulla. La politica resta un occhio miope: non vede in cambiamenti e spesso risponde a sollecitazioni molto ma molto particolaristiche. Certo, qualcosa si muove: Nebrodi Albergo Diffuso è un progetto che può dare risultati.
La considerazione finale non può essere che una: serve una nuova governance per il turismo in quest’area della provincia di Messina, sganciata dalla politica e agganciata alle esigenze reali del territorio. Devono essere i sindaci, gli imprenditori, le associazioni a confrontarsi e pianificare superando gelosie, rivalità, stupidi egoismi. Onorevole Laccoto si faccia promotore di un confronto, coinvolga almeno i sindaci del suo partito, chiami a raccolta tutti e presenti una mozione per chiedere trasporti ferroviari efficienti e soprattutto in linea con le esigenze del territorio e non solo con i piani industriali delle Ferrovie, si faccia promotore di una battaglia per collegare meglio questo territorio con gli aeroporti (ce ne sono tre a portata di mano: Reggio Calabria, Catania e Palermo) e spinga affinché il territorio si organizzi per offrire sempre di più opportunità. Non abbia timore di perdere consensi: la battaglia ė di lungo termine e solo così si passa alla storia.

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