Prestiti INPDAP: requisiti per richiedere finanziamenti agevolati nel 2017

di Redazione
18/01/2017

L’Inpdap, dal 1° gennaio 2012, è stato chiuso con la riforma previdenziale voluta del Governo Monti e tutte le sue funzioni sono state trasferite all’Inps. La gestione ex Inpdap dell’Inps continua ad occuparsi della previdenza e delle prestazioni creditizie e sociali dei dipendenti e dei pensionati pubblici così come faceva il vecchio ente pubblico non economico.

Spetta all’attuale Gestione Dipendenti Pubblici dell’Inps il compito di occuparsi dell’offerta dedicata ai lavoratori pubblici, ai pensionati pubblici e alle loro famiglie relativa alla possibilità di ottenere prestiti a tasso agevolato. In questo articolo approfondiremo i tratti distintivi dei prestiti Inpdap e i requisiti necessari per ottenere, dall’Inps o dalle banche e finanziarie che hanno stipulato convenzioni con l’ente previdenziale, questi prodotti caratterizzati da condizioni agevolate.

L’offerta dei piccoli prestiti Inpdap Inps

Una prima distinzione delle tipologie dei prestiti Inpdap Inps riguarda la differenza tra i finanziamenti erogati dallo stesso ente previdenziale e quelli erogati da banche e società finanziare che hanno definito una convenzione con l’Inps ex Inpdap. Per quanto riguarda i primi, occorre specificare che, essendo finanziati attraverso il “Fondo Credito”, alimentato dai contributi versati dai dipendenti e dai pensionati pubblici, la loro erogazione è legata alla disponibilità dei fondi.

I prodotti dell’offerta Inpdap Inps 2017 sono essenzialmente tre, i piccoli prestiti, i prestiti pluriennali diretti e pluriennali garantiti. I prestiti Inpdap 2017 possono essere richiesti, per fronteggiare una spesa imprevista, dai dipendenti e dai pensionati pubblici appartenenti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Non si dovrà né mostrare la documentazione relativa alle spese affrontate né indicare la finalizzazione dell’importo richiesto.

L’importo, più o meno elevato, cambia in base alla durata del finanziamento e al profilo creditizio del richiedente così come i piani di rimborso variano da un minimo di uno a un massimo di quattro anni (da 12 a 48 rate). Il tasso di interesse nominale annuo, nel caso di un piccolo prestito, è del 4,25% mentre le spese di amministrazione saranno dello 0,50%. Come ulteriore spesa bisogna considerare anche il premio fondo rischi.

Il pagamento dell’importo richiesto attraverso il piccolo prestito Inpdap può avvenire o in contanti presso la banca cassiera dell’istituto oppure tramite accredito direttamente sul conto corrente del richiedente. La domanda va presentata dai dipendenti in attività telematicamente attraverso l’amministrazione di riferimento all’Inps. Qui si potrà trovare il modulo scaricabile da compilare.

Il pensionato, accedendo online al sito www.inps.it utilizzando l’apposito PIN, potrà utilizzare i servizi del portale per inviare la domanda oppure potrà contattare il  Contact Center (numero verde da rete fissa 803 164) o recarsi in un patronato. Dato che la concessione dei piccoli prestiti è vincolata dalla disponibilità del “Fondo Credito”, è bene controllare lo stato della pratica nell’area riservata del sito web.

I prestiti pluriennali diretti e garantiti Inpdap

Se si volessero richiedere finanziamenti pluriennali diretti, bisogna tener conto che occorrerà documentare la spesa che si ha necessità di affrontare. I requisiti che i dipendenti pubblici devono soddisfare per poter richiedere questo prestito sono l’appartenenza alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, aver versato almeno quattro anni di contributi nella stessa Gestione, avere quattro anni di anzianità di servizio utile alla pensione e un contratto a tempo indeterminato.

L’ex Inpdap Inps si rivolge, però, anche a coloro che hanno un contratto a tempo determinato della durata minima di tre anni. In questo caso, l’importo richiesto verrà erogato solo se l’estinzione delle rate avverrà prima della conclusione del rapporto lavorativo. Inoltre, l’iscritto dovrà utilizzare il trattamento di fine rapporto come garanzia del finanziamento.

I prestiti pluriennali diretti sono finanziamenti basati sulla cessione del quinto, dunque la rata non potrà superare 1/5 dello stipendio o della pensione. Le durate del rimborso sono di cinque o dieci anni (60 o 120 rate mensili), il tasso rilevato è del 3,50%, le spese amministrative dello 0,50% e, anche in questo caso, occorre considerare il premio fondo rischi.

La differenza con i prestiti pluriennali garantiti sta nel fatto che, quest’ultimi, non necessitano di documentazione della spesa ma solo di una certificazione medica di sana costituzione del dipendente o pensionato pubblico. La garanzia è relativa ai rischi di decesso dell’iscritto prima che sia estinta la cessione, della cessazione dal servizio senza diritto a pensione e della riduzione dello stipendio del cedente.

Questo tipo di finanziamento Inpdap è accordato da Istituti di Credito e Società Finanziarie perciò non possiamo dare una stima del tasso di interesse. Sarà l’ente erogatore ad indicare il Taeg seguendo le direttive riportate dall’Inps.

Abbiamo visto i vantaggi e le caratteristiche dei prestiti Inpdap per dipendenti e pensionati pubblici. Online è anche possibile visionare tabelle e tassi che mostrano come gli interessi siano minori rispetto alla media dei prestiti ordinari imposti dal mercato. Non vi rimane che simulare la vostra proposta di prestito via web e ottenere ciò di cui avete bisogno.

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