Ricettività, i Nebrodi puntano a incrementare l’offerta con i fondi del “Piano Junker”

di Giovanni Doe
14/10/2016

Aumentare le potenzialità ricettive dei Nebrodi sfruttando le numerose case che rimangono chiuse nei centri storici. Per farlo occorre sfruttare i fondi del cosiddetto “Piano Juncker” che prende il nome dal presidente della Commissione Europea. Solo per l’Italia sono previsti finanziamento per un miliardo e mezzo di euro.
Di questo si è parlato nei giorni scorsi a Patti, nel corso di un convegno che si è svolto a Palazzo del Consorzio e che ha richiamato una quarantina di proprietari di vecchi immobili da ristrutturare nei centri storici di 13 comuni aderenti al Consorzio “Tindari-Nebrodi”. Un’occasione per riproporre il vecchio sogno del “Paese Albergo”. Ne dà notizia il Giornale di Sicilia.

Il “Paese Albergo” – ha detto al Giornale di Sicilia il presidente del Consorzio, Armando Lopes – è un progetto lungimirante di riqualificazione e sviluppo. Obiettivo fondamentale dei centri che aderiscono al “Tindari – Nebrodi” (Falcone, Floresta, Gioiosa Marea, Librizzi, Mazzarrà Sant’Andrea, Montagnareale, Montalbano Elicona, Oliveri, Raccuia, San Piero Patti, Sinagra), è quello di incrementare la ricettività turistica attraverso il recupero di antiche unità immobiliari integrandole perfetta mente, valorizzando e promozionando nello stesso tempo i beni culturali, le tradizioni locali ed i prodotti tipici. In questo modo il potenziale turista ha la possibilità di godere di una casa albergo che si inserisce perfettamente nell’ambiente in cui è situata, cercando nello stesso tempo di offrire loro tutte le varie comodità per un soggiorno, mare-monte, in maniera da eliminare il classico mordi e fuggi, sostituendole con una permanenza significativa”.

I singoli progetti verranno finanziati per il 40-50% a fondo perduto e la quota rimanente con mutui agevolati della durata fino a 15 anni.

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