Il rischio di un grosso movimento franoso tiene in ostaggio la comunità alcarese

di Giuseppe Salerno
25/02/2018

Un costone, di proporzioni spaventose, minaccia la SP 161 che collega Alcara Li Fusi a Sant’Agata Militello. Un fronte franoso di circa 25 metri che si è staccato da un’altura, a monte della Provinciale, e rischia di sversare verso valle migliaia di metri cubi di terra e pietrame inibendo l’unica via d’acceso ad Alcara.

I primi segnali, che hanno permesso di accertare l’enorme pericolo, sono arrivati nella mattinata di ieri quando la sede stradale è stata raggiunta da uno smottamento di pietrame compromettendo anche un’auto in transito, colpita da alcuni massi, causando il  ferimento del conducente che, successivamente, a bordo di un’ambulanza del 118, è stato trasportato all’ospedale di Sant’Agata di Militello. Sul posto i Vigili del Fuoco di Sant’Agata di Militello che, assieme ad una squadra di cantonieri, hanno lavorato per liberare e transennare parte della strada. Strada presidiata per l’intera notte scorsa da Polizia provinciale, Municipale, volontari della Protezione civile di Alcara per l’incombente pericolo di frana emerso dai rilievi sia dei Vigili del Fuoco che dai tecnici della Provincia.

“…è l’epilogo di una condizione di abbandono della viabilità provinciale che si protrae ormai da troppo tempo. Una realtà assai diffusa nelle aree interne e di collina. Ho già disposto, per oggi, un sopralluogo a cura del capo della Protezione civile regionale – afferma il Presidente della Regione. In pochi giorni bisognerà capire i provvedimenti da adottare per ripristinare la percorribilità dell’arteria. Il problema di fondo resta – conclude Musumeci – serve ammodernare la viabilità primaria delle aree interne e destinare a questo obiettivo adeguate risorse finanziarie”. 

Come via di collegamento – ci spiega telefonicamente il sindaco di Alcara, Ettore Dottore – potrebbe essere impiegata il proseguimento della SP 161, l’Alcara Longi, ma anche questa strada, quasi in stato di abbandono, è impraticabile interessata da troppi smottamenti. Relativamente a questo percorso, qualche mese a dietro, apprendiamo dal racconto del primo cittadino alcarese, il comune è riuscito ad ottenere un finanziamento destinato alla realizzazione di una bretella. Una valida alternativa che avrebbe potuto facilitare la vita agli abitanti del centro dell’entroterra tirrenico, se non fosse per le lungaggini burocratiche che ritardano le procedure per l’inizio lavori.

“Ho sentito telefonicamente il Presidente della Regione il quale, impegnato a San Fratello in occasione dell’ottavo anniversario della frana che, nel 2010, ha danneggiato il paese in provincia di Messina, non ha potuto assicurare una visita certa ai luoghi – afferma il primo cittadino di Alcara. Comunque, nella giornata odierna, è stato programmato un sopralluogo con il responsabile Regionale della Protezione Civile che verrà ad accertarsi dello stato delle cose. Non mi rimane altro da fare che esternare un accorato appello alle Istituzioni tutte, affinché, a titolo definitivo, trovino una soluzione all’annoso problema della viabilità che mortifica e deprime  l’intera comunità alcarese, stanca delle promesse ma ancora fiduciosa nello Stato troppe volte assente. Ringrazio il Presidente della Regione che si è immediatamente interessato, esprimendo la sua vicinanza alla comunità alla quale appartengo, assicurando un rapido intervento per mettere in sicurezza questo asse viario. Ringrazio l’assessore regionale Grasso per la prontezza d’intervento con cui ha attivato la macchina amministrativa regionale; la Protezione Civile nelle persone, dell’ingegnere Biancuzzo responsabile provinciale e dell’ingegnere Foti responsabile regionale; la Città Metropolitana, rappresentata dall’ingegnere Bonanno, dal geometra Savio e dal commissario Calanna; grazie anche all’ingegnere Sanseverino responsabile dell’Ufficio Tecnico del comune di Alcara li Fusi, all’ingegnere Contiguglia, ai militari della locale stazione dei Carabinieri di Alcara, corpo dei vigili urbani, ai componenti il gruppo comunale di protezione civile, all’onorevole Amata e Genevese. Infine un grazie particolare va a tutti i cittadini alcaresi che fino a questo momento, con garbo ed educazione, hanno pazientato e tollerato fin troppo. Adesso, però, è arrivato il momento di pretendere. Di pretendere e reclamare quanto la politica, le Istituzioni fin ora hanno negato a questo territorio.  Devono darci risposte concrete.”

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