Sicurezza alimentare, denunciati due allevatori di Castel di Lucio

di Redazione
04/10/2018

Controlli sempre più rigidi e frequenti esercitati dall’Autorità competente e contraddistinti da pesanti sanzioni a carico di aziende ricadenti nel territorio nebroideo nell’ambito della campagna congiunta dei reparti speciali nel settore agricolo, agroalimentare, ambientale e nel contrasto al fenomeno del caporalato. I Carabinieri della Stazione di Castel di Lucio, coordinati dal maresciallo Matteo De Paola,  congiuntamente ai militari della Compagnia di Mistretta, al personale specializzato del Nucleo Operativo Ecologico, al Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Catania, del Reparto Tutela Agroalimentare e al Nucleo Ispettorato del Lavoro di Messina, a conclusione di un’attività ispettiva, in un’azienda zootecnica di Mistretta, hanno sequestrato circa un quintale di prodotti caseari, (76 provole) in cattivo stato di conservazione, in attesa dell’esito dei previsti esami di laboratorio finalizzati ad accertarne la carica batterica e valutarne il livello di sicurezza e di igiene dell’alimento.

Deferiti in stato di libertà, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti, i titolari dell’azienda, un 55enne ed un 20enne di Castel di Lucio, rispettivamente padre e figlio, ai quali è stata contestata la “produzione di alimenti in cattivo stato di conservazione”.

Lo scopo di ogni ispezione, che rientra nella campagna sulla sicurezza alimentare avviata sui Nebrodi, è quello di vigilare sull’osservanza di determinati principi legislativi e, nei casi di inosservanza, applicare le relative sanzioni amministrative o penali. Secondo le norme del controllo ufficiale le ispezioni riguardano:

  • stato, condizioni igieniche , impianti, attrezzature, utensili, locali, strutture, uffici, terreni, mezzi di trasporto, in tutte le fasi del processo produttivo;
  • materie prime, ingredienti, coadiuvanti tecnologici, prodotti usati per la preparazione e la produzione dei prodotti alimentari;
  • prodotti semilavorati e finiti (e relativi oggetti che ne entrano in contatto);
  • processi di pulizia e sanificazione;
  • processi tecnologici per produrre o lavorare alimenti;
  • etichettatura e presentazione dei prodotti;
  • mezzi e modalità di conservazione.

Un ulteriore controllo, effettuato nella giornata di ieri, presso la ditta che confeziona e fornisce i pasti al locale Ospedale SS Salvatore di Mistretta, per le esigenze dei degenti, consentiva ai Carabinieri di individuare due lavoratori “in nero” e riscontrare, altresì, modifiche ai locali, non corrispondenti alla originaria planimetria. Pertanto sono state comminate sanzioni pecuniarie per complessivi 12 mila euro, ma non è stata adottata la prevista sospensione dell’attività in quanto attinente ad un servizio pubblico essenziale.

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