Tentano di rapire una 14enne a Nicosia, arrestati due rumeni

di Redazione
11/11/2017

Giovedì, 9 novembre, gli agenti del Commissariato di P.S. di Nicosia, diretti dal Commissario Capo Chiara Ricco Galluzzo, hanno arrestato due uomini rumeni per aver tentato di rapire una quattordicenne.

Sembra un giovedì qualsiasi nella cittadina ennese, scandito dal consueto mercato settimanale, e Anna, nome di fantasia, 14 anni, come ogni mattina zaino in spalla sta per recarsi a scuola. Si appresta a raggiungere piazza San Francesco di Paola, luogo centrale dove fanno capolinea gli autobus proveniente dai paesi limitrofi, che al mattino è animata da centinaia di giovani pendolari che frequentano le scuole superiori di Nicosia. Anna viene affiancata da un’auto con targa rumena, a bordo ci sono due uomini che le offrono un passaggio, la ragazza rifiuta. Allora dall’auto scende un giovane uomo, robusto, che con insistenza dice alla ragazza di andare con lui, cercando di afferrarla per lo zaino.

La ragazza nonostante, fosse terrorizzata, ha la prontezza di scappare, riuscendo a divincolarsi, e trova rifugio all’interno di un’attività commerciale, dove le è stato immediatamente prestato aiuto ed è stato allertato il 113.
Gli agenti, del Commissaria di P.S. di Nicosia, giunti tempestivamente sui luoghi trovano la giovane studentessa sotto shock per quello che le era accaduto; sentita la ragazza i poliziotti si metto sulle tracce dei due uomini segnalati. L’auto usata dai due viene immediatamente ritrovata, parcheggiata nelle vicinanze; i due uomini, descritti dalla giovane, sono stati rintracciati nella vicina area del mercato.

I due uomini venivano, così, bloccati ed accompagnati presso gli uffici del Commissariato di P.S. Qui gli investigatori procedevano a raccogliere la denuncia della giovane vittima, e ad effettuare gli approfondimenti del caso per delineare la vicenda. I responsabili del reato di tentato sequestro di persona in concorso, commesso nei confronti della giovane studentessa, sono Liviu Malin Negreanu, 37 anni, e Florian Horvath, 28 enne, al momento residenti in provincia di Catania.

Sulla base di quanto accertato, i poliziotti dichiaravano in stato di arresto i due uomini rumeni, e questi su disposizione del pubblico ministero di turno che coordina le indagini, Francesco Lo Gerfo, dopo gli adempimenti di rito sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Enna.

Questo episodio ha di colpo scosso la quiete di Nicosia, la reazione della comunità non ha tardato ad arrivare, tanta la preoccupazione dei genitori che si è riversata sui social con frasi del tipo: “stiamo attenti ai nostri figli e anche ai figli degli altri”, “purtroppo oggi è successo qualcosa di allarmante”, “facciamo di tutto per renderli autonomi e poi dobbiamo avere paura che qualcuno la mattina si alzi e ce li porti via”, “stiamo attenti e vigiliamo su tutti i bambini del nostro paese”.

Interviene anche il Movimento per la Difesa dei Territori con una nota rivolta a tutti i dirigenti scolastici presenti in città e al sindaco Luigi Bonelli.

Fabio Bruno, presidente del Mdt, scrive  “se la ragazza non avesse avuto la prontezza di spirito di riuscire a sfuggire ai malviventi, probabilmente i genitori si sarebbero resi conto dell’assenza della figlia solamente dopo l’orario d’uscita dalla scuola, con oltre 5 ore di ritardo”.

Da qui la proposta agli Istituti di istituire un meccanismo per segnalare tempestivamente ai genitori un’assenza imprevista dell’alunno “basta solo comunicare l’assenza (mediante sms o telefonata) ai genitori degli alunni che non sono presenti al momento dell’appello, tramite le segreterie d’istituto; il registro viene consultato dalla segreteria subito dopo l’appello e la segreteria provvede a contattare i genitori degli alunni assenti. Per evitare falsi allarmi il genitore che trattiene l’alunno a casa per motivi di salute o di famiglia, deve comunicarlo alla segreteria entro le ore 8, che in questo modo può depennare il nome dell’alunno assente al momento dell’appello”. 

“Questo controllo di sicurezza – prosegue Bruno, – richiede un investimento di tempo limitato, stimabile in meno di 5 minuti per classe, che sicuramente è del tutto trascurabile ed è un piccolissimo prezzo da pagare e un ottimo investimento per la sicurezza dei nostri ragazzi”.

 

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