Troina, direzione didattica intitolata a pedagogista Ignazio Roberto

di Redazione
24/01/2017

Troina – Approvata l’intitolata della direzione didattica della scuola primaria e dell’infanzia, di via Gino Abbate 16, alla memoria dello scienziato e pedagogista Ignazio Roberto.

La delibera è avvenuta su iniziativa del sindaco Sebastiano Fabio Venezia, ed è stata approvata all’unanimità, nella seduta dello scorso 11 gennaio, di comune accordo con il consiglio di circolo della scuola troinese, che ne ha accolto la proposta.

“Nonostante la figura di Ignazio Roberto sia molto rilevante nella storia della cultura siciliana del  XVIII° e XIX° secolo – spiega il primo cittadino Venezia –  ancora non è stato degnamente ricordato dalla comunità troinese. Abbiamo ritenuto opportuno intitolargli la direzione didattica della nostra scuola non solo per riconoscergli il giusto tributo, ma anche e soprattutto per ricordare alle giovani generazioni e alle istituzioni scolastiche il rispetto dell’identità culturale, storica e civile della nostra città e della memoria dei suoi uomini illustri che con il loro operato hanno contribuito al progresso sociale, civile e culturale dell’intera nazione”. ,

Ignazio Roberto, nacque a Troina il 25 aprile del 1776, vi abitò fino all’età di diciassette anni. Lasciò la cittadina nebroidea per andare a Palermo, dove proseguì gli studi universitari in Fisica e Matematica. Ignazio Roberto, oltre ad occuparsi di discipline scientifiche, fu anche grande cultore ed esperto di altre discipline quali l’italiano, il latino, il greco, il francese, la storia, la geografia, l’astronomia e le scienze economiche e sociali.

Finiti gli studi tornò a Troina e si dedicò all’insegnamento. Ma la sua intelligenza ed il suo estro creativo lo portarono a spaziare in molti campi. Costruì tre mulini meccanici e diverse meridiane, inventò un cannone a doppio tiro e si dedicò anche agli studi di meccanica, tentando di applicare la forza animale alla navigazione. Studiò architettura militare e progettò un piano di fortificazione generale per la Sicilia. E mentre si trovava a Catania, proprio, per sottoporre alle autorità militari borboniche il suo progetto morì il 14 marzo del 1834.

Le sue scoperte ed invenzioni furono divulgate in diverse prestigiose riviste internazionali. Ma nella pedagogia, senza alcun dubbio, fu un importante antesignano. Infatti, nel 1815 redasse un originale “Piano di educazione e di pubblica istruzione adattato alle presenti circostanze del Regno di Sicilia” in cui espone, con largo anticipo sui tempi, criteri pedagogici del mondo moderno, come la creazione degli istituti professionali e delle scuole di avviamento al lavoro. Concependo l’insegnamento non solo come istruzione, ma soprattutto come educazione morale e come formazione spirituale dei giovani, attraverso il costante esempio degli insegnanti.

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