Tusa: sito archeologico di Halaesa, iniziate le ricerche del teatro romano

di Giuseppe Salerno
26/05/2017

Ripresi i lavori di ricerca sul sito archeologico di Halesa interrotti lo scorso marzo quando, con l’ausilio di un drone dotato di termo camera per rilevare possibili anomalie legate alla variazione termica del suolo, fu avviato un studio atto ad individuare strutture sepolte nel terreno.

Allora la professoressa Michela Costanzi, dell’Università di Amiens e i geo-archeologi dell’Università dì Camerino, Fabio Pallotta, Matteo Pompei, Fabrizio Pesci e Marco Materazzi, studiarono, con maggior precisione l’estensione delle aree degli scavi, ieri gli esperti sono tornati per effettuare la tomografia elettrica nel sito archeologico: una tecnica che permette d’indagare su strutture sepolte dal terreno mettendo in evidenza contrasti di resistività elettrica connesse con la natura dello stesso terreno.

Dai risultati dell’esame, che si avranno tra circa 15 giorni, dipenderà la caratteristica d’intervento dei lavori che verranno realizzati nel periodo compreso tra l’8 al 30 luglio prossimo. Lavori iniziati lo scorso anno disposti con la stipula di una convenzione tra il Museo regionale delle Tradizioni Silvo-Pastorali di Mistretta, il Comune di Tusa, la Soprintendenza ai BB.CC. di Messina e le Università francesi di Amiens e di Poitiers, con la quale veniva stabilita la ripresa delle attività di ricerca e di esplorazione nel sito archeologico “Halaesa Arconidea” di Tusa.

L’equipe francese composta da 7 professori e 13 studenti, guidata dal Prof. Vincent Michel tornerà a Tusa per continuare i lavori iniziati lo scorso anno presso il sito archeologico in cui, il sindaco del comune alesino, Angelo Tudisca, è fermamente convinto sia sepolto un teatro risalente all’epoca romana. Convinzione, quella del primo cittadino di Tusa, che edifica le basi sugli studi, l’esperienza, l’intuito e le conoscenze di studiosi tusani: l’architetto Antonino Bono e del professore Antonino Ragonese i quali, oltre 30 anni a dietro, affermavano l’esistenza di un patrimonio archeologico. E’ stato proprio Ragonese, sindaco di Tusa dal 1961 al 1964, a pretendere ed ottenere l’istituzione dell’ area archeologica d’ Halesa Arconidea, diventata, oggi, oggetto d’interesse archeologico mondiale.

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