Un patto per i Nebrodi per rilanciare le produzioni locali

di Salvo Lapietra
23/10/2016

L’imprenditore Maurizio Scaglione

Organizzare la filiera delle produzioni dei Nebrodi e soprattutto trovare gli interlocutori sul mercato affinché i prodotti diano lavoro ai piccoli e grandi produttori dell’area. E’ il progetto di Maurizio Scaglione, imprenditore palermitano con un passato alla Manzoni, la concessionaria di pubblicità del Gruppo L’Epresso. Ed è proprio Scaglione a lanciare un Patto per i Nebrodi, un progetto in cui il fulcro fondamentale è l’alleanza tra i tanti piccoli produttori dell’area e la sua azienda: «Gli imprenditori – dice – non dovranno fare altro che continuare a fare bene quello che fanno. Al resto penserò io, o meglio penserà la mia azienda. Quello che a noi interessa è la qualità dei prodotti, la continuità, uno standard che risponda ai criteri che ci siamo dati».
Quello di cui parla Scaglione è un progetto multifiliera a unico brand, ovvero quello dei Nebrodi, un’area che ha già una sua forte potenzialità ma che deve strutturarsi meglio per arrivare sui mercati con una offerta comune: «L’obiettivo resta il mercato – dice Scaglione- e noi siamo in condizione di far dialogare i territori con il mercato perché nel tempo abbiamo creato reti, costruito relazioni. Abbiamo il know how giusto per poter fare questo lavoro che ha una sua importanza sociale, ovviamente, ma che è soprattutto per noi un investimento perché crediamo che i territori abbiano le giuste potenzialità per produrre reddito e margini per le imprese».
Un progetto ambizioso vista la condizione attuale del sistema produttivo dei Nebrodi che si presenta, in generale, diviso, frammentato, incapace di fare rete e di proporsi come sistema ai mercati nazionali e internazionali. Un tema che va affrontato e subito, suggerisce implicitamente Scaglione, che di questo parlerà nel suo intervento programmato al Festival del giornalismo enogastronomico che si terrà a Galati Mamertino dall’11 al 13 novembre (il suo intervento è previsto per sabato 12). E quest’anno Scaglione torna sui Nebrodi (era già stato ospite del Festival l’anno scorso) anche con l’obiettivo di incontrare gli imprenditori per stringere con loro questo patto produttivo e commerciale e contribuire a costruire e rafforzare la filiera dell’agroalimentare che ha grandi potenzialità: «Io – dice – da sempre credo nello sviluppo di quest’area cui mi sento molto legato anche affettivamente. Penso sia arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e cominciare a lavorare. Il Festival è una grande occasione: per discutere certo ma anche per sviluppare reti, progetti, conoscenze».
Ma l’agroalimentare non è l’unico filone in cui il progetto di Scaglione intende svilupparsi. Insieme all’agroalimentare c’è il turismo: «Le due cose – spiega ancora – non sono affatto separate, anzi tutt’altro. I Nebrodi e per la verità non sono i soli, hanno tutto: l’agroalimentare di qualità, un tessuto enogastronomico d’eccellenza, offerta turistica. Il tutto va sistematizzato, creando un paniere, un’offerta unica, con un unico marchio. Io posso mettere a disposizione la mia esperienza nel campo della comunicazione edel marketing, possono investire il mio tempo e creare le comndizioni affinché vi siano investimenti di risorse con ritoirno certo e duraturo. Ma gli imprenditori devono esserci, partecipare, scommettere».
Il progetto che riguarda i Nebrodi è solo un pezzo di grande puzzle che l’imprenditore palermitano sta provando a costruire: «La mia attenzione va ai territori perché è lì che è possibile trovare quello che oggi il mercato chiede e che chiederà sempre di più in futuro. A volte siamo noi stessi a non avere coscienza di ciò che abbiamo ma è da lì che dobbiamo ripartire».

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