Verso Expo, cresce il malumore contro il Parco dei Nebrodi

di Salvo Lapietra
12/03/2015

Cresce sui Nebrodi il malumore degli imprenditori nei confronti del Parco dei Nebrodi guidato da Giuseppe Antoci. Sono soprattutto le imprese del settore turistico ed enogastronomico a non digerire le iniziative portate avanti dal Parco in vista di Expo 2015. In particolare gli operatori contestano la nomina dell’attuale presidente regionale di Slow Food Saro Gugliotta alla direzione dell’associazione Strada dei sapori e il suo totale coinvolgimento nelle iniziative da tenere a Milano in occasione della grande Esposizione universale.

Ad Antoci si rimprovera in particolare di non aver tenuto conto delle istanze provenienti dal territorio e delle indicazioni da parte di cittadini e imprenditori che da tempo contestano la delega in bianco data a Gugliotta nella promozione di iniziative nel settore dell’enogastronomia. Secondo i più Gugliotta continua a portare avanti iniziative egemoniche e autoreferenziali, non tenendo conto delle indicazioni e dei bisogni che vengono dal territorio. Tra l’altro, secondo alcuni, la via intrapresa dal Parco rischia di parcellizzare la presenza del territorio a Milano per Expo 2015.
A testimonianza del disagio ormai divenuto palese la lettera inviata ai vertici nazionali di Slow Food da un centinaio di cittadini, professionisti, imprenditori aderenti all’associazione TerraMare Nebrodi in cui si chiede all’associazione fondata da Carlin Petrini di pronunciarsi sulla bocciatura della Condotta Nebrodi . Una bocciatura cui si aggiunge il progetto di riforma della Condotta Valdemone presentato l’1 marzo a Santo Stefano di Camastra da Saro Gugliotta alla presenza del presidente nazionale di Slow Food Gaetano Pascale. L’idea di Gugliotta, che presto diventerà una proposta da sottoporre agli organi statutari, prevede che nell’ambito della Condotta Valdemone vengano istituite tre sezioni: la prima che comprende il territorio dei Peloritani e dell’area metropolitana di Messina cui dovrebbero aderire cittadini e consumatori interessati a iniziative sociali e escursioni nella provincia; la seconda che comprende la costa jonica e il polo turistico di Taormina e si occuperebbe in particolare di promozione turistica; la terza comprenderebbe i Nebrodi. Il risultato sarebbe quello di mantenere inalterato il controllo sul territorio continuando a imporre la propria egemonia su un’area, i Nebrodi, che può contare sulla quasi totalità dei presidi Slow Food della provincia di Messina. In quell’occasione, a Santo Stefano di Camastra, il presidente nazionale chiamato a dare una sua opinione sul progetto illustrato da Gugliotta ha precisato che saranno i territori a decidere sulle forme migliori per perseguire gli obiettivi di Slow Food puntando all’allargamento della base associativa, all’autonomia del territorio e al coinvolgimento delle persone disponibili all’impegno e a dare gambe alle idee. Ecco perché i rappresentanti dell’associazione Terra Mare Nebrodi (la lettera è firmata dall’intero direttivo) chiedono ai vertici nazionali di Slow Food di fare chiarezza sulla linea dell’associazione anche alla luce dell’”inspiegabile” bocciatura della Condotta Nebrodi da parte degli organi statutari regionali.

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