A Sant’Agata si struttura il Comitato Per La Sicilia – FOTO&VIDEO

di Emanuela Raimondi
11/07/2022

Da Sant’Agata Militello si struttura il neo Comitato “Per La Sicilia“. È quello che è venuto fuori dall’assemblea pubblica riunitasi oggi a Palazzo Gallego, su input del consigliere di maggioranza del Comune di Tusa Domenico Sammataro, d’intesa con il sindaco di Sant’Agata Bruno Mancuso. L’incontro ha preso spunto dalla mancata previsione, nel piano industriale 2022-2031 di Ferrovie dello Stato, del doppio binario nella tratta Patti-Castelbuono. Alla manifestazione erano presenti la deputata nazionale del M5S, Angela Raffa, i parlamentari regionali ARS Giuseppe Laccoto, Bernardette Grasso e Giuseppe Galluccio, il presidente del Parco dei Nebrodi Domenico Barbuzza, il presidente del Gal Nebrodi Plus, Francesco Calanna, la vicepresidente del CAS – Consorzio Autostrade Siciliane, Chiara Sterrantino, e diversi amministratori provenienti da tutta la provincia di Messina.

La questione si trascina dal lontano 1895, quando è stata completata la linea Palermo-Messina con l’attivazione della tratta di 49 km tra Capo d’Orlando e Tusa. Dopo 127 anni sono stati fatti solo lavori di manutenzione o di dislocazione di alcune stazioni ferroviarie e il problema è molto sentito dai cittadini e dai tutti i sindaci del territorio e dai rappresentanti in sede regionale e nazionale, ma non ha ancora trovato una risoluzione.

Il comitato “Per La Sicilia” è costituito dal direttivo (composto dal Presidente Domenico Sammataro e dai sindaci Bruno Mancuso di Sant’Agata di Militello, Gaetano Nanì di Naso, Nino Musca di Sinagra) e da 8 distretti che rappresentano la provincia di Messina. Ogni distretto ha un suo referente, che a sua volta sovrintenderà l’attività dei consiglieri – uno di maggioranza e uno di minoranza – scelti dai comuni appartenenti al distretto. I referenti dei distretti si faranno poi portavoce all’assemblea del direttivo.

L’obiettivo non è solo quello di ottenere finalmente l’avvio dei lavori del raddoppio ferroviario, ma di unire gli amministratori degli enti locali per portare avanti istanze inascoltate che riguardano tutti i comuni della provincia di Messina. Primo passo del comitato è stato quello di chiedere ai sindaci della provincia di deliberare in consiglio comunale l’adesione al grido di protesta, con l’obiettivo di inviare un documento programmatico al Ministero delle Infrastrutture per chiedere di inserire come punto all’o.d.g. l’adesione e ottenere un incontro a Roma tra una delegazione del comitato stesso, il Ministero e Ferrovie dello Stato.

“Ciò che sconcerta ed è assolutamente intollerabile è il fatto che nella programmazione del PNRR di Ferrovie dello Stato, con 20 miliardi a disposizione, sia stato completamente tagliato fuori il raddoppio ferroviario Patti-Castelbuono – ha detto il sindaco di Sant’Agata di Militello Bruno Mancuso -. “Questo ci indigna e ci fa rabbia, perché il nostro territorio è ancora una volta penalizzato. Sono tante le battaglie che noi sindaci dobbiamo fare quotidianamente per salvaguardare i servizi essenziali, nonostante le contraddizioni della politica perché siamo anche dichiarati ‘aree interne’ e quindi degni di osservazioni e finanziamenti. Questo territorio è già difficile da raggiungere per via di una viabilità disagiata, per la mancanza di un aeroporto e anche per via di questa opera della ferrovia, considerata da sempre strategica – sin dal 2001 c’era una legge che dava a questo intervento una priorità nazionale ed era stata inserita anche nell’asse Berlino-Palermo per il collegamento dell’Europa con la Sicilia -. Tutto questo – ha continuato il sindaco – è stato assolutamente vanificato e siamo qui per capire come ovviare a questa ennesima espropriazione al nostro territorio, cercando di organizzarci in un coordinamento per far sì che si possa redigere un documento da sottoporre a tutti gli uffici comunali della provincia di Messina e per dare man forte ai deputati regionali e nazionali che hanno già messo in campo diverse mozioni e interrogazioni. È evidente che tutto questo non basta – ha concluso -, che dobbiamo far sentire la nostra voce e che i rappresentanti del nostro governo dovrebbero sedersi al tavolo con i vertici di RFI per capire le loro intenzioni. Inutile parlare di attività produttive e di sviluppo se c’è questa negligenza nei confronti dei Nebrodi.”

Il consigliere Sammataro ha ringraziato i presenti per aver accolto l’invito alla sua iniziativa di protesta, sottolineando come “la vera ricchezza è la gioventù e questa ricchezza la nostra terra la sta svendendo e sperperando, costringendoci a scappare”. “Oggi dobbiamo far capire – ha continuato – che possiamo riuscire a creare una rete vera, ferma e capillare, con dei rappresentanti per ogni comune, a sua volta rappresentati da un capo distretto, che a sua volta riferisce al direttivo del comitato Per La Sicilia. Vogliamo andare a Roma ed incontrare i tecnici del Ministero e Ferrovie dello Stato. Dobbiamo metterci insieme attraverso un documento condiviso da far deliberare in ogni consiglio comunale della provincia di Messina, perché uniti possiamo fare la differenza. Con i personalismi e un colore politico – ha concluso – non andiamo da nessuna parte.”

Presente all’incontro anche Angela Raffa, parlamentare alla Camera del M5S e deputata in commissione Trasporti, ha parlato nel concreto del problema progettuale del raddoppio ferroviario: “Tengo a precisare che nel PNRR non possono essere finanziate le opere stradali, ma neanche le opere di cui non esiste un progetto. Il progetto del raddoppio ferroviario nella tratta Patti-Castelbuono è di oltre 20 anni fa e l’ultimo aggiornamento risale a 10 anni fa. Nel frattempo è cambiata la normativa per le costruzioni, è cambiato lo stato dei luoghi e soprattutto prima non erano previsti studi geologici del territorio adeguati per preventivare l’effettivo costo. Purtroppo nel nostro territorio le montagne sono giovani, c’è un problema di argilla e infiltrazioni e bisogna costruire in maniera diversa. Ciò comporta un maggiore costo delle infrastrutture. Il Piano Industriale di RFI – ha aggiunto – non prevede l’opera del raddoppio ferroviario, ma noi l’abbiamo inserita nel contratto di programma tra Rete Ferroviaria Italiana e il Ministero. È questo contratto che fa fede alle opere che verranno realizzate nel territorio. Dobbiamo iniziare da uno studio di fattibilità, perché quel progetto non esiste. È una battaglia che il M5S sta portando avanti da quando siede in Parlamento. Già nel 2018 infatti, con il governo Conte ‘uno’, abbiamo fatto inserire il raddoppio ferroviario nel contratto tra il MiT ed RFI. Il governo Draghi ha poi nominato altri dirigenti di RFI e nel contratto 2022-2026 non era stato inserito. Lo stiamo facendo inserire, prima di votarlo. Siccome con il PNRR vengono stanziate somme per opere che hanno già dei progetti esecutivi, che andranno collaudati entro il 2026 e senza proroghe, è impossibile parlarne per il doppio binario di questa stratta ferroviaria. Sono contenta – ha concluso l’On. Raffa – che stiamo tutti dalla stessa parte. È mancata l’unità prima, sono contenta che ci sia adesso. Usatemi perché sono a completa disposizione del territorio“.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.