Acquedolci, minoranza: “Amministrazione Riolo lascia macerie”

di Redazione
23/07/2021

I consiglieri comunali di minoranza al Comune di Acquedolci Mariella Giambò, Salvatore Caputo e Pippo Carone, in una lunga nota stampa, attaccano duramente il sindaco Alvaro Riolo.

Pubblichiamo integralmente il comunicato:

Spirato il quarto anno dell’attuale Amministrazione, in un momento in cui Sindaco, Giunta e quelli più vicini preferirebbero che ci fosse il silenzio attorno e solo loro a parlare, per dire quello che gli è più conveniente (e a modo loro!), ci sembra necessaria una analisi e una valutazione politica.

Eletto nel giugno del 2017 con una percentuale di consensi altisonante, l’avvocato Alvaro Riolo, fin dalla ufficializzazione della sua candidatura, si è prefisso di incarnare i sentimenti di speranza, di riscatto e di rinascita, di quella parte della comunità che riteneva la decennale amministrazione-Gallo responsabile di avere portato il bilancio comunale ad un passo dal dissesto finanziario. Fin dalle sue prime uscite pubbliche, il futuro sindaco Riolo, sostenuto da una compagine forte di consensi e compatta, solo in apparenza (da tempo è ormai evidente una scissione all’interno del gruppo consiliare di maggioranza, ed il consigliere Scaffidi Fonti, dimessosi da capogruppo, si è proclamato indipendente), si era presentato ai cittadini di Acquedolci come l’uomo del cambiamento, della pacificazione sociale e della saggia amministrazione.

Nel suo programma amministrativo, almeno sulla carta, era presente e aveva sbandierato nei comizi elettorali l’impegno solenne a risolvere una serie di problemi, dall’annosa carenza idrica alla questione rifiuti, dalle fonti pulite di energia alla tutela delle fasce deboli, passando per il ripristino della viabilità urbana ed il recupero delle aree degradate delle periferie. Ed ancora, l’assistenza sul lavoro ai giovani, la salute del cittadino, la cultura ed il recupero della identità storica, il baratto amministrativo in materia fiscale, la tutela dei diritti degli animali, il piano di protezione civile, il decoro urbano, la rivisitazione e l’aggiornamento degli strumenti urbanistici, la riorganizzazione degli uffici comunali. Insomma, un programma all’apparenza inattaccabile e pronto ad essere realizzato. Tanto è vero che l’elettorato lo ha votato consegnandogli un mandato in bianco. Ben presto sono iniziati i problemi, con eccessi di personalismi, scontri interni alla maggioranza, rivalse personali e, soprattutto, alcune conclamate ed inopportune influenze e condizionamenti “esterni”. 

Oggi, a meno di un anno dalla scadenza del mandato, l’entusiasmo si è spento da un pezzo ed i sogni hanno lasciato il posto alla delusione, alle contestazioni vibranti e perfino alla indignazione di fronte ad alcune scelte sciagurate dell’amministrazione-Riolo. Come quella di contrarre un mutuo di 1.400.000 euro per il rifacimento del campo sportivo comunale, che graverà per i prossimi 20 anni interamente sulle spalle dei cittadini, in un momento di profonda crisi economica per l’ente comunale, da tempo sull’orlo del dissesto, e dietro la falsa aspettativa di un finanziamento a fondo perduto di 700.000 euro da Sport e Periferie. Un’opera fortemente voluta dal dott. Sergio Mezzanotte il quale, seppur ufficialmente rivesta l’incarico di semplice “esperto” a costo zero del sindaco, viene in realtà da molti indicato come il vero “deus ex machina” della vita amministrativa del nostro piccolo centro.

Per il resto, nulla si è visto di quel programma che è rimasto sulla carta e inattuato. Per quanto riguarda l’annoso problema idrico niente è stato fatto, nessuna opera strutturale, nessuna captazione di nuove sorgenti o potenziamento della rete idrica vecchia di quasi un secolo; da tre anni l’acqua non è potabile, senza contare che è più salata del solito, in alcune contrade non ne arriva, e sono state spese inutilmente ingenti somme.

Nessuna soluzione al problema rifiuti, se si esclude un timido tentativo di incentivare l’uso delle compostiere domestiche, con scarsi risultati. Pochissimi interventi sulla viabilità urbana che continua ad essere disastrata mentre alcune aree periferiche rimangono nel degrado; in compenso residenti e villeggianti vengono allietati con le multe dell’inutile scout speed.

Cultura rimasta al palo, con una commissione nominata unilateralmente dal sindaco per i festeggiamenti del 50° anniversario dell’autonomia, e dimessasi in blocco dopo poche settimane. Di Baratto amministrativo nemmeno a parlarne. Tutela dei diritti degli animali solo sulla carta; nessuna campagna di sterilizzazione e/o censimento-microchippatura, così come promesso alle associazioni animaliste locali.

Il Piano di Protezione Civile approvato ma rimasto letteralmente inattuato. Le tanto sbandierate politiche giovanili del lavoro abbandonate in un cassetto. Nessun miglioramento di alcun tipo di servizio e/o assistenza al cittadino, specie alle fasce deboli. Ed intanto, perfino il palazzo comunale, uno tra i più eleganti del comprensorio, risalente al periodo fascista, inizia a cadere a pezzi tra la generale incuria ed assenza di qualsiasi progetto di recupero, a differenza di quanto avvenuto in altri comuni vicini.

La Giunta “della svolta” è risultata essere quella degli incarichi sempre alle stesse ditte, lasciando le briciole a poche altre. Guarda caso, solamente in questo periodo, stanno cominciando a distribuire commesse ad altri artigiani: vuoi vedere che dipende dal fatto che il prossimo anno ci saranno le elezioni? Per non parlare, poi, dello scandalo dell’esproprio per la realizzazione dell’impianto per il tiro a piattello: quanto ci sta costando? Ad oggi, l’Amministrazione non ha dato risposta nonostante la minoranza consiliare abbia chiesto di sapere se e perché una ditta espropriata ha ricevuto circa 400.000 euro (!) in più del dovuto, e se e perché il Comune ha pagato l’espropriazione di alcuni terreni demaniali dello Stato, versando le somme a privati a cui non toccavano.

In compenso, una serie di piccoli lavoretti di ordinaria manutenzione vengono presentati sulla pagina ufficiale gestita dal sindaco come lavori di straordinaria bellezza. Ma è passeggiando per le vie, tra la gente, che si tocca con mano la delusione cocente. Manca la programmazione in ogni settore. Se si fa un giro per il paese e le zone periferiche, lo stato di degrado si tocca con mano. La delusione tra i tantissimi cittadini che avevano creduto nel progetto di rinascita presentato dal sindaco Riolo, ha lasciato da tempo il posto alla indignazione ed al rammarico. E’ sotto gli occhi di tutti il tentativo dell’amministrazione di imbavagliare il diritto di manifestare il proprio pensiero, nonché quello di critica.  Infatti, qualsiasi tentativo in tal senso da parte dei cittadini viene puntualmente denunciato alle autorità giudiziarie dal sindaco Riolo e da alcuni suoi collaboratori.

Niente di tutto quello che fa questa Amministrazione è trasparente e alla luce del sole. Se qualcuno prova a chiedere informazioni, viene subito aggredito e bollato come disfattista e disgregante. Ma sembra che i cittadini ormai non ci caschino più. Il numero dei consensi del sindaco Riolo ad ogni suo post sulla pagina Facebook (ai quali rivolge quotidianamente tanta attenzione), si sono ridotti ormai da tempo a poche decine.

Il Sindaco ha persino denunciato i Consiglieri di minoranza “per aver invaso le sue sfere di competenza” (solo per aver proposto delle attività nell’interesse di tutti!) e addirittura un attivista che reclamava solo un proprio diritto. Queste sono le macerie che lascia questa Amministrazione.

Anzi, in questo scorcio di estate ci sta dando molto altro, vale a dire un mare melmoso di rifiuti di fogna, cartelli di divieto di balneazione mimetizzati e, in centro, miriadi di blatte, sporcizia, incuria e pure topi a passeggio. Viva il turismo!!! Povera Acquedolci!!! Rivolgiamo l’invito ai nostri concittadini di non stare più a guardare, di impegnarsi in prima persona e facciamo in modo tutti quanti di non consentire l’allontanamento dalla politica soprattutto dei giovani e dei più capaci. Noi abbiamo già cominciato a confrontarci per proporre un vero rinnovamento, che parta dal basso, dalle esigenze delle persone, per elaborare proposte concrete e importanti che siano a beneficio di tutti e non solo per pochi. Costruiamo insieme un progetto serio ed ambizioso per la Nostra Acquedolci”.

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