ATI idrico, perplessità dei Sindaci chiamati a votare la forma di gestione

di Giuseppe Salerno
27/05/2022

Salta l’adozione del piano d’Ambito e la scelta della forma di gestione del servizio dell’ATI Idrico Messina. L’Assemblea, nel corso della seduta convocata il 24 maggio, non ha potuto deliberare per mancanza del numero legale. Si tratta di decisioni fondamentali e propedeutiche al fine di potere accedere ai fondi del PNRR per l’efficientamento delle reti idriche, finestra maggio ottobre 2022.

Il problema riguarda principalmente la scelta della forma di gestione del servizio ed è anche su questo aspetto che emerge la carenza strutturale, già denunciata dagli amministratori del comprensorio nebroideo, di un ambito territorialmente troppo vasto e disomogeneo, che va da Taormina a Tusa e che comprende pure la città di Messina.

Un’eventuale gestione Amam, la partecipata del Comune di Messina, secondo l’attuale composizione, genera parecchie perplessità, soprattutto per i comuni distanti dal capoluogo, che riescono attualmente ad erogare un discreto servizio. Le possibili alternative alla gestione Amam potrebbero essere la costituzione di una nuova società pubblica tra tutti i comuni dell’ambito, scelta tecnicamente complicata ed economicamente dispendiosa per i singoli soci, i Comuni infatti dovrebbero anticipare ingenti risorse, oppure l’affidamento ad un soggetto privato.

Sulla questione abbiamo sentito telefonicamente il sindaco di Capo d’Orlando Franco Ingrillì che al nostro giornale ha dichiarato: “Si rende necessario in incontro tra i Sindaci dei Nebrodi per decidere la strada da intraprendere. La società pubblica, oggi dopo il troppo tempo trascorso da gennaio, ritengo non sia più percorribile ma decideremo insieme cosa proporre, l’importante è decidere al più presto”.

Il Sindaco di Tusa, Luigi Miceli, auspica che l’assemblea riconvocata per il 6 giugno possa finalmente decidere sul punto. “Non condividiamo l’assetto normativo attuale che ci impone di fare parte di un ambito che, strutturalmente, non può definirsi ottimale, ma dobbiamo assumerci le nostre responsabilità – afferma il primo cittadino -. ersonalmente credo che l’affidamento ad un soggetto privato, al di là di sterili pregiudizi di tipo ideologico, sia la soluzione migliore, o meno peggiore, in termini di compatibilità normativa e di efficienza del servizio.

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