Cantiere aperto per la fusione del Parco dei Nebrodi col Parco delle Madonie

di Salvo Lapietra
16/02/2023

Trasformare due parchi regionali in un unico parco nazionale. Ovvero fondere in un unico Ente il Parco dei Nebrodi e il Parco delle Madonie. Fino a qualche settimana fa si trattava solo di un’ipotesi, avanza per esempio dal sindaco di Castelbuono Mario Cicero. Ora su questa ipotesi si è aperto un vero e proprio cantiere.

Il convegno venerdì 17 a Castelbuono

 Come riporta il quotidiano Madoniepress Il primo incontro si terrà a Castelbuono venerdì  17 febbraio 2023 presso la sala conferenza “Don Lorenzo Marzullo” e si dividerà in due sessioni. Nella riunione mattutina interverranno oltre al sindaco di Castelbuono Mario Cicero, anche il primo cittadino di Rocca di Caprileone Bernadette Grasso, il geologo Fabio Torre e altrettante figure rilevanti come Rosario Schicchi, Valerio Agnesi e Attilio Carapezza. La sessione pomeridiana, invece, si aprirà alle ore 15 con l’intervento del presidente del Gal dei Nebrodi Francesco Calanna, l’agronomo Pippo Licciardo, il sindaco di Santo Stefano di Camastra Francesco Re, il presidente Legambiente Sicilia Giuseppe Alfieri, il Presidente del Gal Madonie Francesco Paolo Migliazzo, il presidente del Wwf Sicilia Pietro Ciulla e il presidente Uncem Nazionale Marco Bussone.

Cicero: “I territori vogliono riprendersi in mano il loro futuro”

“Con questa iniziativa – spiega il sindaco Mario Cicero – i territori vogliono riprendersi in mano il loro futuro non accettando più passivamente le mancate scelte della politica nazionale e regionale. Noi vogliamo vivere nelle nostre montagne e nelle nostre vallate forti di strumenti di gestione del territorio efficaci e partecipati, consapevoli che i territori delle aree interne devono avere un ruolo fondamentale nella programmazione culturale, sociale ed economica della nostra Sicilia. Solo se si dà un ruolo a questi territori e alle comunità che ci vivono possiamo pensare di costruire le condizioni per essere competitivi ed alternativi alla globalizzazione ed a una economia in mano alle regole del mercato e delle lobby economiche”. Hanno assicurato la presenza anche diversi senatori e deputati nazionali e regionali, sarà presente anche, nella sessione pomeridiana, l’assessore al territorio e ambiente Elena Pagana. “Questo fa sperare che l’iniziativa intrapresa possa ricevere l’attenzione nei palazzi della politica palermitana e romana” ha concluso il sindaco di Castelbuono.

Il parere contrario di Legambiente

Da registrare il parere negativo di Legambiente. “A nome dell’Associazione che rappresento – scrive in una nota il presidente di Legambiente Sicilia Giuseppe Alfieri – intendo ringraziare per il cortese invito, comunicando che, allo stato, non potremo partecipare”. Poi l’affondo: “Ci pare che l’iniziativa, così come proposta, presenti alcuni aspetti di ambiguità e rischi di banalizzare la costituzione di un parco nazionale in sostituzione di un parco regionale, piegando questa eventualità non a caratteri di valutazione tecnica bensì a logiche di contingenza politica o, peggio ancora, solo in relazione alle fonti di finanziamento.”

“La nostra Associazione – continua Alfieri nella sua nota – è uno dei pochi soggetti che da anni si impegna affinché si istituiscano i parchi nazionali in Sicilia. A partire dall’istituzione del Parco Nazionale dell’Etna, il più grande vulcano attivo d’Europa e uno dei pochi siti Unesco individuati per motivi naturalistici e già inserito tra le aree prioritarie di reperimento previste dalla L. 394/1991, oltre che dal dare compiuta attuazione alla Legge n. 222 del 29/11/2007 con l’immediata istituzione del Parco degli Iblei (definito da mesi) e successivamente di quelli delle Eolie e delle Egadi già previsti da oltre 15 anni dal legislatore nazionale.”

In merito al futuro di Madonie e Nebrodi, di cui non sono in discussione i valori naturalistici, a nostro avviso si dovrebbe partire innanzitutto da ciò che ha determinato la crisi dei parchi regionali. Come Associazione da anni denunciamo che i parchi regionali sono stati trasformati in enti lottizzati ed in una sorta di grandi proloco senza più prospettiva strategica.”

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