Capo d’Orlando, minoranza contro l’aumento delle tariffe idriche

di Redazione
14/11/2022

I consiglieri comunali del gruppo di minoranza “CambiAmo Capo” Renato Mangano, Sandro Gazia, Linda Liotta, Felice Scafidi e Giuseppe Truglio, tramite un comunicato stampa, criticano fortemente l’operato dell’Amministrazione comunale dopo l’approvazione della nuova tariffa per il servizio idrico nell’ultima seduta consiliare.

Secondo l’opposizione, “l’Amministrazione-Ingrillì continua con la politica d’inasprimento dei tributi comunali”. Infatti è stata approvata la nuova tariffa del servizio idrico per rimpinguare le asfittiche casse comunali al fine di scongiurare il default, dimostrando al Ministero e alla Corte dei Conti la sostenibilità del Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale.

“La discussione in aula consiliare per le modifiche al “Piano Tariffario del Servizio Idrico” – riprende la nota – e al contestuale “Regolamento Comunale per la concessione dell’acqua potabile”, contestualizzata nell’ambito economico-finanziario, dimostra plasticamente la crisi finanziaria del comune paladino”.

Secondo gli esponenti della minoranza, “gli introiti della tassa per il servizio idrico per il biennio 2022/2023, infatti, seppur risulteranno una “goccia nell’oceano”, saranno utili a colmare parte della voragine debitoria, divenendo una voce più consistente delle entrata del bilancio”.

Nel corso dell’ultimo consiglio comunale la minoranza si è vista bocciare alcuni emendamenti che, a suo dire, risultano rispettosi delle linee guida ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) avente valenza esclusivamente sociale, a sostegno delle “nuove povertà ” e non solo delle famiglie fragili, riguardanti la possibilità di rateizzare l’ammontare della tassa sul consumo idrico, come di seguito riportato:

da 200 euro e fino a 500 euro, lo stesso poteva essere corrisposto in unica soluzione e/o in 2 rate bimestrali senza interessi;

da 500 euro e fino a 1000 euro, lo stesso poteva essere corrisposto in unica soluzione e/o in 3 rate bimestrali senza interessi;

da 1000 euro e fino a 2000 euro, lo stesso poteva essere corrisposto in unica soluzione e/o in 3 rate trimestrali senza interessi;

oltre 2000 euro l’importo poteva essere corrisposto in unica soluzione e/o in 4 rate trimestrali senza interessi.

L’altro emendamento prevedeva l’emissione di più fatture da parte dell’Ente gestore, in base ai consumi medi annui dell’utente. Nello specifico, l’utente avrebbe dovuto ricevere: una bolletta all’anno, per consumi medi annui fino a 150 mc; due bollette all’anno, con cadenza semestrale, per consumi medi annui tra 151 mc e fino a 1.000 mc; tre bollette all’anno, con cadenza quadrimestrale, per consumi medi annui superiori a 1.000 mc.

“Siamo riusciti, invece, a garantire la gratuità del bene che la maggioranza voleva cancellare agli anziani over 70, concordando l’innalzamento dell’età a 75 anni e correlandola, per equità sociale, all’ISEE ed inoltre che il deposito cauzionale non possa essere richiesto agli utenti che fruiscono di agevolazioni tariffarie di carattere sociale” concludono i consiglieri di minoranza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.