Carnevale di Venezia, sul podio tre maschere di Santo Stefano

di Giuseppe Salerno
04/03/2019

Quando il palcoscenico più bello del mondo, come Piazza San Marco a Venezia, immerso totalmente nello spirito del Carnevale, “diventa tuo”,  per qualche minuto, vieni inevitabilmente investito da un turbinio di emozioni che ti travolgono per l’alta intensità.

E’ successo alle tre signore stefanesi, Francesca Rondinella, Sabrina Azzolina e Sara Zaffiro, che tutto avrebbero potuto credere tranne che quell’iscrizione e quella partecipazione al Carnevale più bello d’Europa avrebbe potuto regalare loro, la soddisfazione di vedere riconosciuto il sacrificio legato a tanto lavoro e passione e il compiacimento nell’aver potuto dare lustro alla Città delle Ceramiche, la loro città, enunciata a gran voce dallo speaker, in una Piazza San Marco trasbordante di maschere e turisti provenienti da tutto il mondo, che annuncia il piazzamento delle maschere stefanesi al secondo posto, nella sfilata di sabato 2 marzo, al concorso per “la maschera più bella del Carnevale”

Il valore del riconoscimento ottenuto dalle maschere stefanesi è la somma di sacrifici lunga ben due anni. Il tempo che è servito per disegnare, realizzare gli abiti, entusiasmare e convincere Franca Rondinella che l’idea di poter esporre la propria creazione in un palcoscenico, dai riflessi internazionali, era una cosa fattibile. Franca coinvolge le amiche, Sabrina Azzolina e Sara Zaffiro che sposano la proposta mettendosi al lavoro cominciando a dare il titolo non solo agli abiti, ma anche all’esperienza: “U me paisi” Santo Stefano di Camastra.

“Tutto è stato realizzato a mano (maschere, borsette e testa di moro sono in pasta di sale) con stoffa, colori ma soprattutto gioia e tanto entusiasmo – rivela l’ideatrice del progetto, Franca Rondinella. Sull’abito e sul mantello di Sabrina e Sara sono stati dipinti, a mano, da Sara, i decori delle nostre ceramiche. Sul mio abito – continua l’artista – ho dipinto in maniera fantasiosa, i decori di un mio tavolo e sul mantello ho dipinto il tramonto di Porta Palermo: la sintesi, in buona sostanza, de “U me paisi” che non mi ha dato i natali, ma che amo poiché ritrovo in esso le mie radici e la storia del mio passato”

Non è facile confezionare degli abiti, iscriversi al Concorso “ la maschera più bella” al Carnevale di Venezia e riuscire a guadagnare il secondo gradino del podio, al “concorso giornaliero”. Le tre signore stefanesi l’hanno fatto. Ci sono riuscite. Un’idea che sa d’impresa, che sa di ostinazione, caparbietà, passione e tanta professionalità. La professionalità che emerge nel credere sui propri mezzi e sulle proprie capacità. Un risultato inaspettato che arriva ed investe e da riflesso all’intera comunità stefanese. Un risultato dal quale emergono anche i meriti di chi ha contribuito a dare coraggio e consigli, come Alice Zannoni; collaborazione fattiva sul piano logistico, come quella regalata da Andrea Torcivia; sostegno morale ed entusiastico come quello che arriva dal primo cittadino di Santo Stefano, Francesco Re il giorno ch’è stato messo al corrente della straordinaria iniziativa.

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