Carni infette, l’esperto: “Le procedure di eradicazione delle malattie sono aggirabili”

di Emma De Maria
27/01/2017

 

Un batterio, quello della tubercolosi, particolarmente resistente, che in condizioni di promiscuità può transitare facilmente da una specie all’altra: “Il contagio, sopratutto negli allevamenti della provincia di Messina, è veicolato da condizioni di promiscuità, che rappresentano la regola e non l’eccezione, nella quale vengono allevati gli animali da reddito –  racconta l’esperto, un medico oggi in pensione, durante l’intervista – in assenza di scrupolosi controlli, questa circostanza, evidentemente, falsa la qualifica sanitaria di indennità, che è subordinata alla verifica delle condizioni di salute dell’intero patrimonio zootecnico di un’azienda”.

 

Tra i fattori di diffusione della malattia, la presenza di allevamenti vicini, delimitati gli uni dagli altri solo da filo spinato: “La presenza di capi positivi, nonostante l’attivazione della procedura di eradicazione – racconta la nostra fonte – deve spingere il medico veterinario ad estendere i controlli anche agli allevamenti confinanti che hanno ottenuto la qualifica sanitaria; perché è evidente che quest’ultima è stata concessa senza attenersi alle prescrizioni previste dal Piano nazionale. In queste condizioni – denuncia – è difficile debellare la malattia”.

 

La prassi prevista dal Piano nazionale di risanamento però, non lascia spazio a interpretazioni: “La procedura indicata per l’eradicazione della tubercolosi prevede l’inoculazione nell’organismo dell’animale di un reagente a base di tubercolina – spiega l’esperto – nell’area trattata si determinerà  un edema, che non necessariamente è sinonimo di malattia. Per questa ragione, l’inoculazione è preceduta dalla misurazione della cute dell’animale attraverso uno strumento che si chiama acutimetro. Settantadue ore dopo, si effettua un secondo controllo. Laddove non si verifichi alcuna variazione, o laddove questa sia ricompresa da zero a due, l’animale è considerato negativo. Se, contrario, lo spessore dell’edema oscilla tra due e quattro, probabilmente, l’animale è sensibilmente positivo”.

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