Castel di Lucio, bando borse di studio: riapertura termini sospetta

di Giuseppe Salerno
18/02/2024

Il Comune di Castel di Lucio riapre i termini di presentazione delle istanze per l’assegnazione delle borse di studio comunali agli studenti, residenti, diplomati presso le scuole secondarie di primo e secondo grado nell’anno scolastico 2022/2023 e ai neo laureati (laurea magistrale) dell’anno solare 2023 che hanno ottenuto il massimo dei voti, e in paese scoppia la polemica.

Una polemica alimentata dal sospetto che l’inconsueta riapertura dei termini per la presentazione 11 giorni dopo la scadenza fissata nell’avviso, secondo qualche mal pensante, sarebbe stata prorogata per dare la possibilità ad una stretta parente del sindaco, Pippo Giordano, che possiede tutti i requisiti per meritare la borsa di studio e che per qualche motivo non si era accorta dell’avviso o dimenticato entro i termini di partecipare al bando, di potervi concorrere. 

Non sappiamo se il sospetto sia stato condiviso dal gruppo di minoranza consiliare, ma lo stesso nella propria pagina Facebook, accompagnava la pubblicazione dell’avviso riapertura termini, con “Qualcuno si è dimenticato di presentare la richiesta?”  

La risposta al dubbio degli oppositori non tarda ad arrivare. Utilizzando anche la propria pagina social la compagine politica che sostiene l’attuale Amministrazione comunale chiarisce che la riapertura termini non è stata fatta  “ad personam”, come – secondo loro – insinuavano gli oppositori, ma legata ad altre  circostanze. “A  causa di una parziale diffusione dell’avviso concomitante con le festività natalizie – si legge nel post del gruppo di maggioranza – si è preso atto che si rischiava di escludere dal riconoscimento, per un mero cavillo burocratico, studenti che hanno i requisiti per ottenerlo. Volendo riassumere e semplificare, la meritocrazia, attestata e non opinabile, non può essere penalizzata dalla burocrazia!!!”

La polemica, pian piano, com’era giusto che fosse, si affievolisce, ma lo stato di quiescenza della stessa dura poco. Dura fino al momento in cui non trapela dal Comune che l’unica domanda presentata nei giorni di proroga è stata quella della cugina del sindaco Giordano. Alla luce di tutto, al di la dei reali motivi che hanno portato l’Amministrazione a prorogare i termini dell’avviso, nel piccolo centro montano in molti cresce la convinzione che il problema non è pensar male… il problema è accorgersi d’avere ragione

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