Castel di Lucio, Consiglio comunale di solidarietà per il Gruppo Mammana

di Giuseppe Salerno
25/03/2024

Nell’Aula Consiliare “Paolo Borsellino” del Comune di Castel di Lucio, presa letteralmente d’assalto dai dipendenti del Gruppo Mammana, che hanno così voluto stringersi accanto a Michelangelo Mammana e alla sua famiglia, nel pomeriggio di ieri, domenica 24 marzo, si è tenuto il Consiglio Comunale straordinario, convocato proprio per esprimere solidarietà all’imprenditore nebroideo vittima del vile attentato incendiario del 21 febbraio scorso avvenuto nel territorio di Motta d’Affermo.

Il Consesso Civico, dopo i saluti istituzionali del Presidente del Consiglio, Salvatore Noto, che ha altresì espresso ferma condanna per quanto avvenuto e solidarietà al Gruppo Mammana, si è aperto con le parole del sindaco di Castel di Lucio, Pippo Giordano. “Michele noi dobbiamo ringraziarti ed esserti riconoscenti per il coraggio delle persone oneste che ogni giorno ci insegni e per quello che dai al nostro territorio. La legalità è l’unica strada per la libertà ma per perseguirla abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti: della Magistratura, delle Forze dell’Ordine, delle famiglie, delle scuole”.

A seguire, per il Gruppo di Maggioranza, ha preso la parola il Consigliere Pietro Rivilli, mentre per il Gruppo di Minoranza il Consigliere Pippo Nobile. Il primo ha sottolineato come la nostra terra ancora oggi ha, purtroppo, bisogno di eroi, evidenziando che chi ferisce l’impresa Mammana ferisce un intero territorio; il secondo, dopo aver ricordato quanto purtroppo accaduto sempre nei nostri territori, nel recente passato, ha voluto rimarcare quanto doveroso sia per tutti giocare questa partita al fianco della famiglia Mammana per difendere la nostra dignità e la nostra libertà.

Nel proprio intervento, il parroco di Castel di Lucio, Don Carmelo Lipari, ha voluto porre l’accento invece sul ruolo fondamentale svolto dalle famiglie per la crescita delle nuove generazioni e sui valori condivisi della legalità e del lavoro, concludendo che “dove non c’è lavoro, c’è malaffare”. Dopo la lettura del messaggio di solidarietà e vicinanza alla famiglia Mammana, che ha voluto far pervenire il sindaco del Comune di Polizzi Generosa, Gandolfo Librizzi, la parola passa ai Sindaci del territorio presenti.
Il primo cittadino del Comune di Motta D’Affermo, Sebastiano Adamo, dopo aver espresso sconcerto per un atto intimidatorio avvenuto proprio nel suo territorio, ha ribadito con forza che le Istituzioni non hanno mai voltato le spalle al Gruppo Mammana, realtà per la quale dobbiamo essere tutti fieri ed orgogliosi.
Alle parole di Adamo seguono le parole di Francesco Re, sindaco di Santo Stefano di Camastra: “La solidarietà in un contesto difficile come il nostro si costruisce con i fatti e l’Impresa Mammana che ha scommesso sul nostro territorio è un patrimonio che va custodito e salvaguardato. L’unico strumento – conclude Re – con il quale si combatte il radicamento malavitoso locale è il lavoro”.

Anche il primo cittadino di Mistretta, Sebastiano Sanzarello, nel suo intervento pone l’attenzione sulla complessità dei nostri territori, territori in cui si respira storicamente un’area particolare e per questo bisogna reagire immediatamente per evitare che il fenomeno mafioso riemerga prepotentemente. Continua poi sottolineando quanto la presenza massiccia dei cittadini e dei dipendenti del Gruppo Mammana oggi sia più importante della presenza delle Istituzioni.
Domenico Ruffino, sindaco del Comune di Pettineo, ricorda come le Istituzioni abbiano il dovere di difendere chi fa impresa permettendo ad un migliaio di persone di continuare a vivere con dignità nel nostro territorio. Continua poi condannando quanti cercano di sminuire l’accaduto, o peggio ancora, quanti si avventurano in ricostruzioni inverosimili. Nel suo intervento, Angelo Tudisca, sindaco di Tusa, invita tutti a non abbassare la guardia per non lasciarsi intimorire da simili vigliaccate: “Michele Mammana ha subìto un attentato mafioso e noi non dobbiamo indietreggiare nemmeno di un centimetro con la consapevolezza che abbiamo lo Stato al nostro fianco”.

Michelangelo Mammana

Concluso il giro degli interventi dei Sindaci, prende la parola l’ex presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci. Nel corso del suo intervento, Antoci sottolinea quanto la mafia soffra il rumore. “Loro si nutrono di silenzio e negazionismo e noi insieme a Michele non dobbiamo fare silenzio. Il miglior modo di fare antimafia è quello della famiglia Mammana che da lavoro portando dignità ad un territorio e dimostrando che si può fare impresa senza cadere nelle mani delle associazioni mafiose. I giovani – conclude – non hanno bisogno di parole, con loro dobbiamo essere credibili attraverso le scelte che compiamo”.
Le ultime parole, prima della conclusione dei lavori, durante i quali i Sindaci si sono altresì impegnati a stilare un documento da tutti condiviso, sono di Michelangelo Mammana: “Vedere tutta questa gente oggi al mio fianco mi commuove. Grazie a tutti. Grazie alla mia famiglia in primis. Grazie alle Forze dell’Ordine, i miei angeli custodi. Grazie ai miei dipendenti, la loro presenza qui è per me motivo di orgoglio. Siete la mia forza, la mia famiglia allargata”.

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