Castel di Lucio vive il controesodo degli oriundi italiani

di Giulia Giordano
20/02/2022

Da un po’ di tempo si assiste al fenomeno di controesodo dei discendenti degli emigrati italiani che, soprattutto agli inizi del novecento, hanno fatto la dolorosa scelta di espatriare all’estero alla ricerca di una vita migliore senza fare più ritorno in Italia.

Il più grande esodo della storia moderna è stato quello degli italiani che emigrarono soprattutto in Argentina. Fino a qualche tempo fa i discendenti di avi italiani chiedevano il riconoscimento della cittadinanza italiana “iure sanguinis” al Consolato d’Italia di riferimento, oggi invece, visto che i tempi d’attesa nei vari consolati sono molto lunghi, scelgono di venire direttamente in Italia. Entrano come stranieri, stabiliscono la residenza in uno dei comuni italiani per presentare l’istanza di riconoscimento della cittadinanza italiana “iure sanguinis” che il sindaco riconoscerà loro con apposito attestato, a conclusione di un procedimento di acquisizione di documenti e relativi accertamenti dell’ufficio preposto, come previsto dalla circolare K. 28/1991.

I casi di questo controesodo sono tantissimi in tutta Italia. Anche a Castel di Lucio, nel giro di pochi mesi, tanti giovani, provenienti soprattutto dall’Argentina, hanno stabilito la loro resistenza per presentare l’istanza di riconoscimento della cittadinanza italiana “iure sanguinis”. Tra di loro vi è una giovane donna di nome Lorena Soledad Stalla che spiega così  le proprie motivazioni: 

“Il mio sogno è sempre stato quello di vivere in Europa, nonostante all’inizio non sapevo esattamente in quale Stato. Ho conosciuto l’Italia durante un viaggio di vacanza nel 2017 e mi sono innamorata di questo Paese. Io e il mio compagno Emanuel avevamo lo stesso sogno : vivere in Italia da cittadini italiani. Le nostre famiglie ci hanno sostenuto con affetto nonostante la nostra scelta comportasse il distacco da loro. Abbiamo deciso di stabilire la nostra residenza  a Castel di Lucio perché lo vedevamo un posto tranquillo dove vivere serenamente e far nascere e crescere il nostro bambino che arriverà tra qualche mese.  Siamo rimasti molto sorpresi dall’accoglienza delle persone e ci siamo trovati benissimo. Se dovessi dire cosa mi piace di più di questo posto direi che la cosa migliore di Castel di Lucio è la sua gente.”

Nelle sue parole ho sentito un po’ di nostalgia ma tanta gioia ed entusiasmo nell’ affrontare il futuro con speranza. Ho avvertito soprattutto l’orgoglio di chi,  con determinazione, ha ottenuto il riconoscimento della  cittadinanza italiana, quella stessa cittadinanza che i loro avi hanno custodito nel cuore e alla quale non hanno mai fatto rinuncia. Ho sentito che il suo desiderio di costruire un futuro in Italia riscatta, oggi, il dolore dei tanti, che spinti dalla necessità, in un’altra epoca, hanno dovuto lasciare la nostra amata Italia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.