Castel di Tusa, il sorgitore costiero diventa “punto di sbarco”

di Giuseppe Salerno
30/05/2020

Entrerà in vigore il prossimo 1 giugno l’ordinanza emessa dall’Ufficio  Circondariale Marittimo di Sant’Agata di Militello che regolamenterà gli sbarchi e il controllo del pescato presso il sorgitore costiero di Castel di Tusa come anche degli spazi, espressamente individuati, presso i porti di Sant’Agata Militello e Capo d’Orlando.

La regolamentazione degli sbarchi e al controllo del pescato presso le aree nei porti, in quelli che vengono definiti “punti di sbarco”, sono dettati dalle leggi e dai regolamenti sull’igiene dei prodotti alimentari e sulle norme specifiche per l’organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano nelle quali sono, oltretutto, stabilite anche le misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca del Mar Mediterraneo

Anche la piccola frazione del comune di Tusa, tra le più belle e affascinanti dell’Isola, autentico gioiello della costa tirrenica la cui economia è basata prevalentemente sul turismo, un tempo magico borgo marinaro di pescatori, dal prossimo lunedì avrà il suo punto in cui verranno disciplinate le operazioni di sbarco e trasbordo del tonno rosso, pesce spada e tonno alalunga

“Ringrazio l’Ufficio circondariale Marittimo di Sant’Agata e l’Ufficio locale di Santo Stefano di Camastra, per la scrupolosa ed efficace attività di controllo, regolamentazione e tutela delle nostre coste – afferma soddisfatto Luigi Miceli, sindaco di Tusa.  Auspico che nell’ambito di questo clima di proficua collaborazione istituzionale, possa innestarsi un processo di ripresa della pesca, che deve ritornare ad essere un settore strategico per lo sviluppo sostenibile del nostro comprensorio”. 

Un’importante opportunità dalla quale si prospettano interventi concreti di valorizzazione del borgo da cui cogliere occasioni e vantaggi legati al lavoro con l’avvio e l’investendo sulle tradizioni nel settore ittico del territorio. Un’opportunità per migliorare l’igiene e la qualità ambientale, ma anche per creare le condizioni per i tanti disoccupati, in cerca di un’occupazione, che vogliono restare nella propria terra, puntando su  interventi concreti atti a valorizzazione il borgo sotto sia per ciò che attiene l’aspetto legato al rilancio della pesca che per ciò che riguarda l’aspetto turistico. Questo luogo è fortemente legato alla cultura della comunità ed ha grandi potenzialità.

“Ricordo con orgoglio che, solo 10 anni fa, il litorale di Castel di Tusa si presentava per larghi tratti drammaticamente erosi – continua Miceli. Grazie alle efficaci attività di ripascimento e riconfigurazione messe  in campo sin da subito dall’Amministratore comunale, ormai da alcuni anni il problema è stato risolto e l’intero litorale è ritornato a risplendere. A questo punto dobbiamo completare la procedura di definizione del corridoio di lancio, per regolamentare l’attività dei numerosi diportisti offrendo loro un servizio di fondamentale importanza”.

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