Cavallo: “Su trattamento acque reflue nella zona di Patti situazione grave”

di Redazione
07/06/2021

“La situazione del trattamento delle acque reflue urbane nel circondario sotto la giurisdizione del tribunale di Patti, sul versante tirrenico della provincia di Messina, “è molto grave”. A dirlo è stato il procuratore, Angelo Vittorio Cavallo, nel corso della sua audizione in remoto presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, che sta svolgendo una indagine sulla depurazione delle acque reflue in Sicilia.

Tra gli aspetti “più critici” individuati da Cavallo c’è il “forte sottodimensionamento dei depuratori” dei più importanti Comuni del circondario di Patti. “Si tratta di impianti realizzati, nel migliore dei casi, negli anni Ottanta e Novanta – ha raccontato Cavallo – per una popolazione di gran lunga inferiore rispetto a quella attuale e in una zona che nel periodo estivo vede quintuplicare i residenti”.

Impianti, quindi, che “non riescono a soddisfare le attuali esigenze” e che spesso hanno “fasi depurative incomplete in cui manca – ancora il procuratore di Patti – la disinfezione finale del refluo”. Cavallo ha descritto ai commissari un quadro di depuratori “antiquati e sottodimensionati”, ulteriormente aggravati dai “problemi di allaccio e rotture delle condotte sottomarine”.

Sei i depuratori comunali sequestrati dalla procura di Patti tra il 2013 e il 2015, tre dei quali poi dissequestrati per intervenuta prescrizione. E sulle notizie di nuovi impianti in fase di realizzazione, il magistrato ha commentato: “Leggiamo sempre di lavori per nuovi depuratori in fase di avvio ma a Patti, così come credo nel resto della Sicilia, non abbiamo ancora visto nulla”.

Sulla depurazione delle acque reflue “non possiamo fare sempre i cani da guardia: possiamo fare un sequestro e un processo, cambiando anche anche il custode giudiziario degli impianti quando serve, ma se non si arriva alla realizzazione di depuratori comunali nuovi in breve tempo non faremo altro che riempire le aule di tribunale senza concludere granché. Per questo motivo mi auguro che i lavori del commissario straordinario per la depurazione delle acque arrivino a compimento al più presto”, ha concluso il magistrato.

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