Censurato programma “Amara Terra Mia”, presentata diffida a Facebook

di Redazione
15/01/2022

Franco Arcoraci, autore e conduttore della trasmissione televisiva “Amara Terra Mia”, in onda sulla rete televisiva Telespazio Messina ICN 611, ha inviato, tramite l’Avvocato Antonio D.F. Giardina, atto di diffida a Facebook (Facebook Italy S.r.l. e Facebook Ireland Limited) perché venga immediatamente ripristinato il contenuto del post pubblicato sull’omonima pagina Facebook “Amara Terra Mia” e relativo al video della puntata della
medesima trasmissione di approfondimento di fatti di cronaca andata in onda nella serata del 14 gennaio scorso.

Arcoraci, dopo le segnalazioni ricevute da innumerevoli utenti che cercavano inutilmente il relativo link della trasmissione, si è accorto della rimozione del post che faceva riferimento alla puntata del 14 gennaio, nonché del link che consentiva di poter visualizzare la trasmissione televisiva, che vedeva il lancio di una nuova rubrica televisiva affidata allo stesso Avvocato Giardina – “L’AVVOCATO RISPONDE”, nella quale, in risposta ai quesiti legali posti dai telespettatori, l’esperto fornisce dei chiarimenti.

Tra i quesiti posti dai telespettatori si è discusso della normativa e giurisprudenza in materia di indennizzo e risarcimento del danno conseguente a lesioni o infermità che determinano menomazioni permanenti alla integrità psico-fisica dovute alla somministrazione di vaccini obbligatori o anche solo raccomandati.

“Non conoscono le ragioni di diritto e/o fatto – afferma Franco Arcoraciche abbiano indotto il gestore del noto social-network a rimuovere tale contenuto, in quanto mai comunicate (né prima, né dopo). Abbiamo denunciato l’illegittimità di tale comportamento, in violazione del principio di libera manifestazione del pensiero ex art. 21 Cost. e della medesima disciplina codicistica in materia di contratti, chiediamo l’immediato ripristino dei contenuti illecitamenti ed arbitrariamente rimossi e, preannunciando, in caso contrario, l’esperimento di azioni cautelari e d’urgenza innanzi all’Autorità Giudiziaria”.

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