Cerami si dota di un logo per la promozione turistica

di Redazione
05/07/2021

Il Comune di Cerami avrà un logo turisticoMichele Chiovetta e Salvatore Giordano sono i vincitori del concorso di idee per la realizzazione di un logo ufficiale unico finalizzato a identificare il piccolo Comune dei Nebrodi nella promozione turistica, a valorizzare e promuovere in modo uniforme il territorio e il patrimonio storico e artistico.

Subito all’occhio si mostra lo skyline del paese, con veduta della Rocca del Leone, monumento naturale e maggiormente identificativo, e con al seguito tutto il centro storico che dal campanile della Chiesa Madre giunge sino alla parte bassa del paese. La veduta è quella che il visitatore può cogliere venendo dalla SS 120, giungendo da Troina. Sotto le pendici della Rocca del Leone vi è una stella cometa con dei raggi che rassomigliano ad un fiore e la cui coda si muove nella stessa direzione dello svolgersi del centro storico.

Questa simbologia ha un doppio significato. Innanzi tutto siamo davanti al simbolo della famiglia nobile che ha scritto con le sue azioni la storia di Cerami, vale a dire i Principi Rosso e poi la rassomiglianza ad un fiore, ispirato per altro alla rappresentazione di tale stemma nella chiesa dell’Abbazia e del Carmine, vuole indicare la vocazione naturalistica del paese, trovandosi esso nel Parco Regionale dei Nebrodi. I colori utilizzati per questa parte di logo sono solamente due: il blu e l’oro. Anch’essi sono colori che vogliono indicare precisi elementi. Il blu si riferisce alle bellezze naturalistiche (il cielo, l’acqua…), mentre l’oro indica le bellezze artistiche (si pensi ad alcune opere nel paese che sono tutte dorate). Il motto usato è “Cerami, gemma tra i monti”, essendo che una gemma splende come una stella, ma anche viceversa, ho voluto usare questa frase che in maniera idilliaca descrive il nostro paese, frase utilizzata in passato da uno dei primi personaggi, il prof. Nuccio Sciacchitano, che nell’epoca contemporanea si è occupato della storia di Cerami.

A questo si aggiungono 4 simboli caratterizzanti: Un decoro ligneo intagliato di colore giallo che trae spunto dai fercoli processionali del paese, opere di monumentale bellezza artistica. Questo simbolo indica pure in generale l’architettura presente a Cerami, fatta di motivi geometrici e fitomorfi che si trovano nelle facciate delle chiese o nei decori di altre sculture. Il colore giallo è anche riferimento al grano e al sole che ci donano il dolce tipico della nostra tradizione culinaria “U Cavatieddu Atturratu”.

“U giummu” (il fiocco),stilizzato di colore rosso, tipico elemento che si trova nei tradizionali “lazzuna”, i cordoni che si agganciano ai fercoli durante le processioni per mantenere l’equilibrio dei pregiati apparati processionali. Esso è riferimento alle tradizioni religiose e folkloristiche del paese che ,oltre a costituirne il carattere identitario, sono anche l’anima vitale della comunità. Il colore Rosso richiama anche il colore associato al Santo Protettore del paese San Sebastiano.

L’alloro, pianta spontanea diffusissima nel nostro territorio. Indica la natura, la vegetazione, la flora ed anche la fauna dei Nebrodi. Inoltre l’alloro è usato tradizionalmente in molte manifestazioni folkloristiche e religiose, oltre che per le sue proprietà salutari e ciò rende evidente l’ascendenza del nostro passato greco. Il verde è anche, però, il colore associato a San Michele Arcangelo di cui l’Arciconfraternita conta di essere la più antica tra le quattro presenti del paese e ciò si lega pure al periodo Normanno del paese, proprio perché pare che fu lo stesso Granconte Ruggiero a riunire un primo nucleo di nobili per avviare questa prima pia associazione a ricordo della famosa battaglia di Cerami contro i saraceni nel 1063.

L’acqua di colore azzurro che da subito fa riferimento alla Madonna della Lavina, una sacra icona ritrovata miracolosamente tra le acque del “Lavinaru”. Il simbolo indica le molteplici sorgenti d’acqua, i fiumi, le gole, i mulini ad acqua e la stessa diga, tutti elementi presenti nel territorio ceramese. Anche questo colore fa riferimento a due devozioni sacre di Cerami, a sant’Antonio e alla Madonna del Carmelo titolari di altre due confraternite i cui colori distintivi variano tra le cromie dell’azzurro e del celeste.

“Si ringraziano tutti i partecipanti al concorso e la giuria composta dal maestro Cesare Di Narda e dal sig. Elio Ferraloro” – commentano gli amministratori ceramesi.

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