Fra le tante storie di cronaca con risvolti negativi è raro trovarne qualcuna a lieto fine come quella che ci apprestiamo a raccontare. Si tratta di un incontro fortunato accaduto a Milano dove il 62enne Aurelio Ferro, questo il protagonista, per una serie di circostanze, non escluso il devastante periodo Covid, aveva perduto il lavoro ritrovandosi nella disperata condizione di lasciarsi andare scivolando nelle vesti  di barbone.

Ed è qui proprio a Milano, che avviene uno di quegli incontri che ti cambia la vita. Incontra il giovane Antonino Presti, mistrettese, che si trova in Lombardia per ragioni di lavoro ed è costui che ci racconta. “Non so se è stato il destino o un alone di reciproca simpatia a farmi trovare a parlare con l’uomo, a cui  avrei ispirato fiducia. Ho appreso così della sua storia, ossia di come da smart worker era scivolato nel baratro dei senza dimora”.

Aurelio, diplomato al liceo scientifico, ha svolto tanti lavori ma durante la pandemia, dopo la separazione dalla compagna e il mancato rinnovo dell’affitto, avendo perso il lavoro, è precipitato nella triste condizione di clochard. Viveva in strada e dormiva sdraiato su di un’aiuola in piazza Duca d’Aosta e su un bus notturno. Esposto a minacce, si confortava con la musica fino a quando non gli hanno rubato lo zaino con dentro le cuffie. L’incontro con Antonino Presti ha segnato una svolta nella sua vita. “Sei diverso dagli altri” gli ha detto il giovane mistrettese, e gli ha offerto l’opportunità di frequentare un corso di operatore per la sicurezza antincendio a spese dell’azienda per la quale Antonino lavorava. Aurelio ha accolto quest’opportunità come una benedizione dal cielo. Superato l’esame, ora lavora nella stazione centrale di Milano e fruisce anche di una stanza per alloggio fornita dalla stessa azienda.