Coronavirus, Impresa Mammana dona 5 mila euro all’ospedale di Mistretta

di Giuseppe Salerno
16/03/2020

La solidarietà ai tempi del Coronavirus passa anche attraverso i contributi finalizzati a dare una mano d’aiuto a chi lavora per contrastare questa emergenza.

E’ ciò di cui è fermamente convinto il team, composto dal padre Michele e dai figli Antonio e Giuseppe, dell’Impresa Mammana, di Castel di Lucio, che ha pensato di devolvere la somma di 5 mila euro all’ospedale SS. Salvatore di Mistretta, un piccolo ospedaletto della provincia di Messina al quale, per le cure sanitare, fanno riferimento buona parte degli abitanti dell’area più estrema dei Nebrodi occidentali.

Un ospedale in cui, come nel resto dei nosocomi nazionali, scarseggiano, i Dpi, (dispositivi di protezione individuale): mascherine, visori protettivi, filtri respiratori, camici impermeabili, guanti. Il motivo? La maggior parte dei Dpi che vengono commercializzati in Europa sono prodotti in Cina, la quale, dopo avere fatto incetta di quanto essa stessa produce comincia solo ora a liberarsi dal cappio del coronavirus.

Al SS. Salvatore, ma ancor più al 118 di Mistretta quello che potrebbe più di ogni altra cosa essere utile, per l’emergenza Coronavirus, sono barelle ad alto-biocontenimento (foto) dove sistemare le persone nella sala dove viene effettuato il triage Coronavirus e per in trasporto di pazienti, potenzialmente contagiati, da Mistretta ai vari reparti di malattie infettive, e poi materiale per sanificare, sterilizzante i presidi e ambiente, gel disinfettante per le mani. Per tale motivo l’Impresa Mammana, sensibile alla problematica e alle esigenze del territorio, ha raccolto l’invito lanciata dall’associazione Anspi Santa Caterina che si prefigge di sensibilizzare, con una raccolta fondi, il circondario per affrontare un eventuale arrivo dell’emergenza nelle zone sotto il controllo del Presidio Ospedaliero di Mistretta.

L’Associazione, tramite da piattaforma online gofundme.com, è già riuscita a raccogliere circa 4 mila euro che diventeranno 9 mila se sommiamo le 5 mila donate dall’imprenditore castelluccese il quale spera con il proprio gesto, non solo di dare un fattivo contributo al territorio, ma anche quello di stimolare il sostegno di qualcun altro per far diventare contagiosa la solidarietà e il supporto per la causa.

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