Coronavirus, vietato entrare e uscire dalla Lombardia e 14 province fino al 3 aprile

di Redazione
07/03/2020

Fino al 3 aprile «allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19» è vietato entrare e uscire «salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza» dalla Lombardia, dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino (in Emilia-Romagna), Venezia, Padova, Treviso (in Veneto), Asti e Alessandria (in Piemonte). Lo prevede il decreto ministeriale del governo «per fermare il contagio da coronavirus», del quale per ora è stata diffusa una bozza e che estende la zona rossa nel Nord Italia.

divieti, che riguardano 12 milioni di persone, verranno estesi anche a e discoteche, locali da ballo e feste, pub e sale giochi, sale scommesse e bingo che saranno chiuse. Non si potranno organizzare feste o eventi pubblici. I ristoranti e bar dovranno mantenere un metro di distanza.

Le misure, che includono tra l’altro il blocco degli impianti nei comprensori sciistici delle aree colpite, verranno formalizzate domani. Sospese le cerimonie civili e religiose, compresi i funerali, e tenuti sotto osservazione locali e ristoranti che, in caso di mancato rispetto delle norme di prevenzione, saranno chiusi. L’obiettivo è rallentare il più possibile l’epidemia, in un momento in cui la Lombardia, con 2742 contagiati, 359 dei quali in condizioni serie, è costretta a iniziare il trasferimento di pazienti ricoverati in terapia intensiva nelle Regioni confinanti per insufficienza di posti letto.

Le norme più restrittive, con particolare attenzione al taglio degli spostamenti dalle aree più colpite, puntano a limitare soprattutto gli assembramenti. Scuole, università e corsi, in Lombardia e nelle 11 province interessate dal provvedimento rimarranno chiusi fino al 3 aprile e «al fine di mantenere il distanziamento sociale – specifica il documento – è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa». Intanto, sul fronte della giustizia, per i prossimi quindici giorni sarà applicata la “sospensione feriale” che prevede il blocco dei processi penali e civili “non ugenti”. Mentre su quello sanitario è già in atto il potenziamento dei posti letto negli ospedali, come disposto dal ministero della Salute.

Chi non rispetta i limiti agli spostamenti e le nuove misure può essere punito con l’arresto fino a 3 mesi e fino 206 euro di ammenda. 

 

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