Da noi l’informazione non è in vendita

di Giuseppe Salerno
18/01/2022

L’informazione non è altro che il dato, l’elemento-base del prodotto-notizia, definito come “il fatto o l’avvenimento degno di essere portato a conoscenza di un pubblico”. Il compito di informare, di mettere a conoscenza gli utenti, di fatti ed eventi, che istante per istante arriva dalle fonti dell’informazione e poi si riversa attraverso i media sul pubblico indifferenziato dei fruitori, è difficile quanto delicato.  

E se ormai tutti pensano di fare, o meglio, saper fare informazione, solo perché hanno acquisito quella dimestichezza che consente loro di maneggiare bene i social network, hanno capito poco o nulla. L’informazione è materia seria che attiene professionisti, i giornalisti, persone in grado di documentare in modo quanto più diretto possibile della veridicità di ciò che viene riferito. La selezione viene fatta dal giornalista e dalle singole testate in base a criteri che dovrebbero essere solamente di carattere professionale.

Un buon giornalista è colui che non si prostituisce intellettualmente e fa informazione in maniera libera, senza padrini e padroni, perché l’unico dovere che ha ce l’ha nei confronti dei propri lettori. Proprio nel rispetto dei lettori e nella garanzia della propria indipendenza, Nebrodi News non vive di contributi pubblici, rifiuta finanziamenti, sponsorizzazioni, patrocini onerosi da parte di chiunque: da società o aziende a partecipazione pubblica, da forze politiche e soggetti locali con ruoli di rappresentanza istituzionale.

La lancetta della bussola di Nebrodi News segna sempre la stessa direzione: quella della coerenza. Non ci siamo mai smarriti. Decidiamo noi chi intervistare, quali argomenti affrontare, quali domande porre. Non certo gli “inviti” di deputati, amministratori locali, estremisti, malandrini, ecc… Siamo un giornale e facciamo informazione. Quell’informazione libera considerata un bene prezioso, non un programma di “dediche e richieste”, secondo i gusti musicali di qualcuno. Continueremo nel nostro esercizio di libera informazione e critica, secondo i nostri valori e la nostra identità. Ce lo concede la Costituzione. Nessun altro.

Che sia chiaro a tutti: a nessuno è permesso intromettersi nelle scelte editoriali e giornalistiche della nostra testata, che ha la prerogativa di dare notizie, proporre analisi, avanzare critiche, esprimere giudizi, prendere posizione. Nelle democrazie, è la politica ad essere l’oggetto del controllo della libera stampa. Non il contrario, che invece è tipico delle dittature.

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