Danni a Tavola Grande: protestano Udc, People’s Flash Mob e Vox Populi

di Redazione
06/12/2021

Lucia Pinsone, delegata cittadina U.D.C., Carlos Vinci, coordinatore cittadino People’s Flash Mob, e Filippo Spadaro, rappresentante cittadino Vox Populi, si uniscono a Legambiente Nebrodi, nel denunciare i danni occorsi alla strada di Tavola Grande, causati dalle mareggiate.

“Nell’interesse di tutti i cittadini di Capo d’Orlando vogliamo ribadire che non si possono costruire e ripristinare barriere rigide di fronte al mare. Da ieri risulta irraggiungibile “l’elipista fantasma” costata 400 mila euro in un terreno privato preso in affitto dal costo certamente non “irrisorio”.

Questa gravissima situazione si verifica puntualmente da anni e le soluzioni precarie dei relativi problemi vengono irresponsabilmente perpetrate da “ingenui” amministratori forti del consenso di alcuni cittadini interessati consapevolmente che per soddisfare i propri affari, colpevolmente continuano a sostenerli arrecando notevoli danni erariali a tutti i concittadini che pagano i tributi.

In 30 anni, in questa strada, le Amministrazioni comunali di Capo d’Orlando, via via succedutesi, hanno buttato in mare oltre 5 milioni di euro, creando un danno economico (meglio erariale) certificato dalle continue e inutili ricostruzioni del litorale con la giustificazione di dover proteggere servizi essenziali. Oggi ecco i risultati, che sono evidenti e di grande criticità anche per la pubblica incolumità anche per non aver voluto adottare le praticabili e meno onerose possibili soluzioni consistenti nel prevedere uno spostamento a monte dell’intero asse viario e dei servizi che lo attraversano, ma forse, risolvendo definitivamente il problema si sarebbero danneggiati alcuni terreni privati che devono essere protetti con le tasche dei contribuenti?

I suddetti temi sono stati trattati in campagna elettorale con un comizio sui luoghi, ma quello che più temiamo, per le già asfittiche casse comunali orlandine, è l’ennesima ordinanza, magari di somma urgenza, al fine di scavalcare, con l’alibi dei sotto-servizi e della viabilità per raggiungere l’impianto di depurazione, le normali procedure per l’affidamento di appalti pubblici”.

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