Digiuno a oltranza per Gaza: dal 26 maggio l’iniziativa degli amministratori locali

di Salvo Lapietra
25/05/2025

Dal 26 maggio 2025 prenderà il via uno sciopero della fame ad oltranza promosso dal Movimento Europeo di Azione Nonviolenta (MEAN). Una protesta simbolica, ma determinata, che coinvolgerà decine di amministratori locali – sindaci, assessori, consiglieri comunali e regionali – uniti per chiedere alla Repubblica Italiana un segnale chiaro di condanna degli eccidi a Gaza, la liberazione degli ostaggi e la fine delle violenze contro i civili in tutto il Medio Oriente.

Hanno già annunciato l’adesione amministrazioni comunali di ogni parte d’Italia: Castelbuono, Mazara del Vallo, Polizzi Generosa, Castel di Lucio, Gangi, Camini, Sant’Angelo dei Lombardi, Morra De Sanctis, Benevento, Villaricca, Trevignano Romano, Tollo, Novara, Torino, fino alla Giunta regionale dell’Umbria guidata dalla presidente Stefania Proietti.

L’iniziativa è sostenuta anche dalla Rete di Trieste, una piattaforma che riunisce oltre mille amministratori locali italiani. Lunedì 26 maggio, la Rete ha indetto una giornata nazionale di digiuno per Gaza, come gesto pubblico e condiviso di denuncia e partecipazione.

Nel documento che accompagna la mobilitazione, i promotori si richiamano anche all’“accorato appello di papa Leone XIV a consentire l’ingresso di dignitosi aiuti umanitari e a porre fine alle ostilità, il cui prezzo straziante è pagato dai bambini, dagli anziani, dalle persone malate”.

I firmatari dichiarano:

«Noi Sindaci e amministratori dei Comuni italiani, che da anni combattiamo le forze terroristiche delle mafie e i sistemi omertosi che ne hanno protetto la crescita, sappiamo bene che non si può distruggere un’organizzazione del terrore, quale è Hamas, uccidendo deliberatamente tutte le popolazioni che abitano nel suo stesso territorio».

E aggiungono:

«Pur desiderando la liberazione immediata degli ostaggi, sappiamo che queste violenze non troveranno alcuna giustificazione in futuro, nemmeno se riuscissero a riportarli a casa sani e salvi. I crimini di guerra perpetrati contro la popolazione civile, oltre a violare il diritto internazionale, alimentano odio, vendetta e proselitismo terroristico per le generazioni a venire».

L’azione non si fermerà al digiuno: dove possibile, saranno occupate simbolicamente le aule consiliari dei Comuni aderenti, fino a che non arriverà un segnale forte da parte dello Stato italiano.

A spiegare il senso dell’iniziativa è Francesco Russo, già senatore e vicepresidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia:

«Vorremmo che dalle nostre città si levasse quello spirito di pace e quella voce profetica che faceva sognare a Giorgio La Pira un sistema di ponti che unisca le città per unire le Nazioni».

Chiunque voglia unirsi all’iniziativa, può aderire allo sciopero della fame o sottoscrivere il documento del MEAN scrivendo a: info@projectmean.it.


Per informazioni aggiornate sull’elenco dei Comuni partecipanti e sulle iniziative territoriali, è possibile consultare i canali ufficiali del MEAN e della Rete di Trieste.

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