Economia, imprese in aumento in Sicilia: l’analisi di Santa Vaccaro

di Giuseppe Salerno
24/10/2023

Sui numeri delle elaborazioni dell’Osservatorio economico di Unioncamere Sicilia, resi noti dall’ente pubblico che rappresenta il sistema camerale italiano, dai quali si evince come l’Italia continui a crescere più del resto d’Europa e come la Sicilia sia riuscita a creare le condizioni più favorevoli per avviare un’attività, abbiamo sentito il Segretario Generale di Unioncamere Sicilia, la dottoressa Santa Vaccaro

Le imprese siciliane provano a resistere alla crisi. Qual è una spiegazione?

“Archiviati i problemi della pandemia, in Sicilia quest’anno si sono create condizioni favorevoli per l’avvio di nuove attività, grazie agli investimenti del Pnrr e alle politiche di sostegno del governo regionale. In quasi tutti i settori si è incrementato il trend di crescita, mentre il Nord frena assieme alla crisi della Germania. Il tessuto economico siciliano, con un tasso di crescita del numero di imprese dello 0,15% nel terzo trimestre, di poco inferiore (-0,02%) allo stesso periodo dell’anno scorso, si rivela resiliente alle crisi, all’inflazione, al caro mutui e all’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia. Anche se è noto a tutti che l’incendio all’aeroporto di Catania ha fatto soffrire il turismo soprattutto in Sicilia orientale e gli incendi e i cambiamenti climatici hanno colpito le imprese agricole.

I settori che vanno meglio e perché?

“La risposta ai cambiamenti e alle crisi è rappresentata dall’innovazione. La Sicilia, che da sempre è la culla delle startup, in questi tre mesi ha registrato la nascita di oltre 1.500 imprese innovative. Ed anche l’edilizia, grazie al Pnrr e agli ultimi effetti del Superbonus, continua a crescere. Per questo Unioncamere Sicilia continua a sostenere iniziative per l’innovazione e la digitalizzazione delle imprese, che sono i veri fattori della resilienza delle attività economiche. Intendiamo spingere questo “vento favorevole” e già questa settimana metteremo in campo due importanti azioni per sostenere lo sviluppo territoriale  e l’internazionalizzazione delle imprese, con ricadute importanti sull’occupazione dei giovani. Infatti domani, presenteremo con la Camera di commercio di Palermo ed Enna la nuova Piattaforma “Servizio nuove imprese” assieme allo sportello dedicato a chi voglia avviare una nuova attività e giovedì in sinergia con Sicindustria e la rete Een, si svolgeranno gli incontri B2b fra 84 aziende siciliane  e 18 buyer del settore agroalimentare provenienti non solo dall ’Europa ma anche dagli Stati uniti, dalla  Cina e dal Vietnam.

Come supportare le imprese per confermare o fare ancora meglio e quali settori sono rimasti indietro?

“Unioncamere Sicilia, che è la ‘casa’ di tutte le imprese, anche quest’anno mette a disposizione degli imprenditori diverse azioni mirate a rafforzare la dinamicità del tessuto economico dell’Isola. Dinamicità che si manifesta nella forte nascita di imprese innovative (oltre 1.500 nel terzo trimestre di quest’anno), nel continuo trend di crescita dell’edilizia sostenuto dagli investimenti del Pnrr e dagli effetti residui del Superbonus, e nella ripresa del settore turistico che, se non fosse intervenuto l’incendio all’aeroporto di Fontanarossa, sicuramente, soprattutto in Sicilia orientale e meridionale, avrebbe registrato risultati ancora migliori di quelli positivi ufficializzati dall’assessorato regionale. La ripresa del turismo va ulteriormente agganciata e favorita in quanto il settore rappresenta il 6% del Pil della regione e la sua potenzialità di crescita in condizioni normali supera il 10% annuo. Senza dimenticare il commercio, che sta soffrendo a causa dell’inflazione e del calo dei consumi delle famiglie; l’agricoltura che quest’anno ha subito le pesanti conseguenze degli incendi e dei cambiamenti climatici; e il manifatturiero che sconta l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime. Come dicevo, proprio domani presenteremo a Palermo la piattaforma “Servizio Nuove Imprese”, che aiuta i giovani, e non solo, ad avviare proprie attività imprenditoriali e ad acquisire le necessarie competenze. Servizio che è presente presso tutte le Camere di commercio con sportelli dedicati. A supporto dell’agricoltura e dell’industria della trasformazione, giovedì e venerdì protagonista sarà l’internazionalizzazione delle imprese, per cercare di recuperare la perdita di export del 17,2% subita dalla Sicilia nei primi sei mesi dell’anno: infatti, organizziamo sempre a Palermo oltre 250 incontri fra 83 imprese siciliane dell’agroalimentare e 18 buyer esteri, allo scopo di aprire nuovi canali commerciali per le merci prodotte nell’Isola. Per il turismo, anche quest’anno assegneremo il “Marchio ospitalità italiana” alle migliori strutture ricettive fortemente legate al territorio; e, con l’obiettivo di allungare le stagioni per consolidare e incrementare i flussi di visitatori, a dicembre sperimenteremo con la Camera di commercio di Trapani il progetto “Aspettando il solstizio d’inverno”, modello inedito di sinergia pubblico-privato che metterà a sistema tutte le realtà del territorio al servizio di chi vuole organizzare una vacanza particolare. Il progetto sarà poi replicato nelle altre province. Infine, proseguono i progetti per l’innovazione e la digitalizzazione delle imprese, così come il nuovo percorso che abbiamo avviato con università e professionisti allo scopo di favorire in Sicilia la nascita di Comunità energetiche rinnovabili in grado di mettere a disposizione stock di energia a basso costo”.

La zona economica speciale unica, può essere un’opportunità per la Sicilia o ritiene che possa recare problemi?

“Il decreto ‘Sud’ contiene una prima importante riforma, che consente, all’interno di un ‘Patto’ fra lo Stato e le singole Regioni, di razionalizzare la programmazione, gestione e spesa dei fondi comunitari, nazionali e regionali in una visione d’insieme che parte dagli investimenti principali del Pnrr, del Fondo complementare, dei Pon e dei Fondi di coesione e che a cascata si estende in una logica conseguenza a tutte le realtà territoriali. Ad esempio, programmare la realizzazione della viabilità secondaria per collegare le aree interne e periferiche alle autostrade, nonché delle linee ferroviarie per connettere le città d’arte all’Alta velocità. Questo metodo dovrebbe consentire di evitare ritardi e sprechi. In questo contesto, in base a come sarà scritto il regolamento di attuazione, la Zes unica del Mezzogiorno può funzionare ottimamente, anche se perso che, oltre alla centralizzazione del potere decisionale, sia necessario mantenere le strutture periferiche di raccordo con i territori, per evitare che le imprese più piccole che vogliano investire non riescano a raccordarsi con la cabina di regia a Palazzo Chigi che dal 2024 prenderà il posto delle attuali strutture commissariali. Certamente, comunque vada, ritengo che sia un enorme vantaggio potere estendere i benefici fiscali, contributivi e finanziari a chiunque voglia investire nel Mezzogiorno e in Sicilia. E in questo senso la rete delle Camere di commercio è pronta a fare la propria parte promuovendo all’estero i territori e le opportunità di business, fornendo al contempo informazioni agli imprenditori locali”. 

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