Frazzanó, sacerdote rifiuta finanziamento regionale: l’ira del sindaco

di Davide Di Giorgi
17/01/2022

È scontro a Frazzanó tra l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gino Di Pane, e Don Massimiliano Rondinella, parroco della “Parrocchia Maria SS Annunziata”. Motivo del contendere è il rifiuto da parte del sacerdote di un finanziamento regionale per la realizzazione di un cantiere di servizio “Manutenzione straordinaria della Chiesa di San Giuseppe”, rinuncia che impedirebbe la possibilità di dare lavoro a 10 frazzanesi e la realizzazione di un salone parrocchiale.

La notizia è stata resa nota dal consigliere comunale e responsabile della comunicazione del Comune, Marco Imbrosci, che nella nota stampa definisce una “vergognosa vicenda che ci ha coinvolti”. Il prete, originario di Mistretta, rappresentante legale della Parrocchia, in una lettera inviata all’Assessorato alla Famiglia, politiche sociali e ala Lavoro della Regione, dichiara di rinunciare alla realizzazione del cantiere e chiede che tutte le procedure siano sospese. Non facendo però alcuna menzione in merito alle motivazioni. La decisione di Don Rondinella ha scatenato l’ira dell’amministrazione comunale che ha inviato una nota al Vescovo di Patti Mons. Guglielmo Giombanco.

“La notizia mi ha lasciato basito – scrive il sindaco Di Pane – Non riuscivo a crederci, in primis perché in essa non venivano espresse le motivazioni di questa scelta, per me inopportuna, ma soprattutto perché l’Amministrazione Comunale ha sempre supportato tutte le iniziative volte alla conservazione dei beni della Parrocchia, privilegiando, rispetto ad altre, scelte programmatiche e linee di finanziamento indirizzate al recupero di luoghi di culto e alla realizzazione di opere volte a facilitare l’aggregazione sociale.

Così è stato per i lavori di restauro della Chiesa Madre di Frazzanò dedicata a Maria SS Annunziata che hanno riguardato il rifacimento del tetto, il restauro dei prospetti e della facciata in stile barocco (programmati nel 2015 dal Parroco di allora Don Antonino Carcione e conclusi nel Maggio 2018, per i quali l’Amministrazione ha incaricato un tecnico per la predisposizione a titolo gratuito del progetto esecutivo; così è stato per i lavori di manutenzione straordinaria della chiesa di Tuttisanti e della piccola chiesetta del Canapè per i quali è stato concesso dal Comune un contributo economico; così è stato da ultimo, ma non per importanza, per i lavori attualmente in corso nella chiesa del nostro Patrono San Lorenzo per il restauro conservativo, l’abbattimento delle barriere architettoniche ed il miglioramento della struttura, dove è stata offerta dall’Amministrazione la progettazione esecutiva.

Anche il finanziamento di questi lavori, per una somma di oltre un milione di euro, è stato ottenuto grazie alla fattiva collaborazione fra il parroco Don Antonino Carcione e l’Amministrazione da me guidata.

Oggi invece assistiamo a un cambio di rotta nella cura delle cose della Chiesa e viene rifiutato dall’attuale titolare della Parrocchia Don Massimiliano Rondinella il finanziamento del Cantiere di Lavoro per “Manutenzione straordinaria della Chiesa di San Giuseppe da adibire a salone parrocchiale” dell’importo di 65.743,90 euro richiesto alla Regione Siciliana nel 2018 sempre dal Rev. mo Arciprete Don Antonino Carcione il quale, con nota acquisita al protocollo generale n. 5165 al 22/11/2018 chiedeva al Comune di Frazzanò, ottenendola, la nomina del RUP e, nel contempo, l’impiego della struttura comunale come stazione appaltante al fine di poter partecipare al finanziamento dei cantieri Lavoro per disoccupati, inoccupati, ex detenuti, ex tossicodipendenti e persone a rischio di esclusione dal mercato del lavoro a favore degli Enti di Culto della Sicilia.

Il Comune di Frazzanò (contrariamente ad altri) ha risposto positivamente all’invito e il RUP nominato l’Ing. Basilio Sanseverino, ad una riunione preliminare tenutasi il 07 Gennaio (qualche giorno prima del gran rifiuto) con Padre Rondinella il geom. Renato Carcione dipendente dell’ufficio tecnico del Comune, aveva confermato verbalmente la più ampia disponibilità e l’impegno del Comune di Frazzanò a sopperire a tutte le necessità, burocratiche ma anche economiche, derivanti da eventuali imprevisti nel corso dell’esecuzione dei lavori.

Eccellenza Reverendissima, il presidente della Regione Nello Musumeci e l’assessore alla Famiglia Mariella Ippolito hanno affermato che i cantieri lavoro per disoccupati in favore degli enti di culto sono “una misura importante dalla doppia utilità. Da un lato, rappresenta una piccola boccata d’ossigeno per i numerosi disoccupati siciliani, che potranno così tornare a lavorare; dall’altro i cantieri serviranno a realizzare diverse opere pubbliche in luoghi di culto nei vari Comuni dell’Isola e quindi anche con un’utilità per tutta la cittadinanza. In un momento di particolare crisi, abbiamo voluto dimostrare grande attenzione verso i problemi reali della Sicilia”.

La stessa attenzione verso i problemi degli ultimi espressa in questa occasione dai “politici”, spesso additati di essere nelle loro scelte lontani dai bisogni della gente comune, era oggi doverosa da parte di chi più di ogni altro, per i valori espressi dalla propria fede religiosa, ha l’obbligo di investire in opere di carità sociale.

Con il rifiuto del finanziamento per il restauro della Chiesa di San Giuseppe da adibire a salone parrocchiale non solo si perde la possibilità di realizzare dei lavori necessari a garantire la conservazione del bene, già programmata dalla parrocchia con il supporto tecnico ed economico delle passate Amministrazioni e della Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Messina anni addietro e iniziata con la realizzazione dei lavori di consolidamento della struttura per un importo di circa € 115.000,00 ma cosa più grave si priva la comunità di un centro di aggregazione sociale dove il sacerdote ha la possibilità di incontrare i fedeli per tenerli vicini alla Chiesa e ai suoi valori, primo fra tutti quello della carità cristiana. Carità che non si identifica con la semplice solidarietà. Perché nella carità cristiana si respira l’ispirazione divina, che opera attraverso le nostre mani per aiutare le persone in difficoltà. Rinunciare al finanziamento di un progetto che nasce nell’ambito del “Piano di azione e coesione P.O.C.2014/2020 asse 8 “promozione dell’occupazione e dell’inclusione sociale” significa privare 10 disoccupati della possibilità di lavorare e della possibilità di ottenere un seppur minimo reddito per soddisfare i bisogni primari della famiglia.

Eccellenza Reverendissima, io ritengo che la carità cristiana vada messa in pratica. Non è sufficiente descriverla e spiegarla a parole. Non si più restare nell’ozio e chiudere le porte al futuro. Bisogna avere il coraggio di uscire dalle canoniche e compiere atti concreti. Monsignor Umberto Pedi, direttore spirituale del seminario di Caltagirone, in risposta alle parole del Papa che ha invitato “il servitore” ad aprire “le porte del suo tempo e dei suoi spazi a chi gli sta vicino e anche a chi bussa fuori orario, a costo di interrompere qualcosa che gli piace o il riposo che si merita” ha detto che “accanto alla catechesi e alla liturgia dobbiamo dare spazio alla carità” “ e ha continuato con l’affermazione che “Essere ‘parrocchia aperta vuol dire prendersi cura, mettersi accanto, cuore a cuore con chi ha bisogno. E i sacerdoti devono farlo per primi” Sul muro della Casa dei Bambini di Calcutta c’è una scritta che invita a non perdere un attimo “Trova il tempo di fare la carità. È la chiave del Paradiso”.

Oggi è per me un giorno triste – conclude il primo cittadino nella missiva – sono sconcertato e incredulo per l’accaduto che ritengo vergognoso. Il salone parrocchiale poteva essere il luogo migliore per chiamare alla convivialità bambini e adulti anche al di fuori dei momenti liturgici. Spero che la Curia intervenga per impedire la perdita di questa opportunità per la comunità frazzanese.

Vostra Eccellenza, in occasione delle scorse festività, ha augurato “Un sereno Natale a tutti i fedeli”. Certamente per le 10 famiglie di disoccupati e bisognosi della nostra piccola comunità che potevano lavorare nel cantiere di cui è stato rifiutato il finanziamento il 2022 sarà oggi un po’ meno sereno“.

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