Galati Mamertino, 64enne deceduto per infarto: sanità sotto accusa

di Redazione
31/08/2022

Sanità dei Nebrodi ancora una volta sotto accusa. Dopo gli appelli e le tragedie degli scorsi mesi ieri c’è stata una nuova vittima. Questa volta a Galati Mamertino. Gaetano Bellavia, 64 anni, in vacanza nel centro nebroideo insieme alla famiglia, dopo un primo infarto scampato, qualche giorno dopo ha accusato un nuovo malore, ma questa volta non ha avuto scampo. L’uomo è deceduto ieri e a finire sul banco degli imputati è il servizio di emergenza. Come racconta la collega di Tempostretto Alessandra Serio, la moglie di Bellavia, infermiera in servizio a Busto Arsizio, da operatrice del settore ha raccontato, secondo lei, una serie di “mancanze” del servizio di prima emergenza.

“Non voglio fare polemiche, forse mio marito non poteva essere comunque salvato, forse sarà da capire anche cosa è successo durante il ricovero. Ma spero soltanto che la storia di mio marito contribuisca ad evitare altri morti. Perché durante quei brutti momenti ho visto troppe cose che non vanno. E vorrei pensare che la vita dei miei familiari e affetti che vivono qui tutto l’anno sia al sicuro”.

“Gaetano ha avuto un infarto qualche giorno dopo Ferragosto ma è sopravvissuto”. La donna racconta che a bordo dell’ambulanza c’erano soltanto i due autisti, nessun medico che ha potuto cominciare le manovre di assistenza al marito, trasportato all’ospedale di Sant’Agata Militello. Due giorni dopo l’uomo è stato dimesso ed è tornato a casa.

La donna ha raccontato che il marito lo scorso 28 agosto, a seguito di un nuovo malore, stavolta più grave, si è accasciato a terra, non riuscendo più a sollevarsi. La moglie ha chiesto aiuto, tentando di avviare la manovra di rianimazione, in seguito suo marito è stato portato al punto di primo soccorso del paese. E qui, spiega lei, “l’attrezzatura è assolutamente inadeguata, ai limiti della normativa, e non bastano neppure l’arrivo di un rianimatore e di un cardiologo, anche loro in vacanza a Galati Mamertino, per strapparlo alla morte”.

“Nessuno mi riporterà Gaetano, ma spero che la mia denuncia non resti inascoltata. Mio marito non era di questo paese ma lo amava, ha fatto sacrifici per comprarsi una casetta dove trascorrevamo le vacanze, qui ci sono i nostri più stretti parenti. Io ci tornerò, malgrado i ricordi dolorosi, per continuare il suo desiderio di tenere vivo il legame con questo posto. Ma voglio essere tutelata”.

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