Galati Mamertino, presentato libro “La produzione della seta in Sicilia”

di Redazione
24/08/2020

E poi arriva il libro, il contesto, la serata che non ti aspetti. Mettete insieme un relatore che per una vita è stato il direttore del Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo Da Vinci” di Milano; il suo nuovo libro edito da Sikelia su “La produzione della seta in Sicilia”; una location d’eccezione: la sede della Fondazione Crimi a Galati Mamertino, una villa che è parte di storia del piccolo centro montano con gli interni che raccontano una Sicilia che non c’è più e i giardini che offrono la panoramica sui vicoli storici che si inerpicano attorno alla maestosa chiesa di San Luca e le Eolie sullo sfondo.  Il tutto edulcorato dalla presentazione dello scrittore Luciano Armeli Iapichino. E un uditorio di altissimo prestigio.

È stata questa la cornice del millenario viaggio culturale offerto dal Dott. Salvatore Sutera con la sua lectio magistralis sulla produzione della seta nella valle del Fitalia, in Sicilia, nella penisola sino al Catai, l’antica Cina, passando per la famigerata via della seta che univa e unisce il Mediteraneo con l’Oriente. Una bella pagina di storia che dal tempo dei principi è stata diluita sino all’era moderna della prima rivoluzione inglese, ma anche di economia, antropologia, geografia e tecnologia, che l’erudito milanese, natio proprio di Galati Mamertino, ha donato alla platea.

Sutera, infatti, che ha per anni approfondito la genialità del genio rinascimentale, il Da Vinci, in questa sua divulgazione scientifica esordisce con una tesi tanto originale quanto documentata: la produzione della seta, a partire dal 1400 sino al 1800, già conosciuta per via del dominio bizantino e arabo, ha fatto la fortuna di principi, baroni e governanti delle terre nebroidee, è stata un’attività tale da incrementare come effetto il patrimonio culturale e gaginiano dei luoghi e da influenzare probabilmente anche la struttura urbanistica dei centri montani. Sutera che ha scandagliato archivi di Stato e compulsato fonti, ha financo “scomodato” le intuizioni di Leonardo Da Vinci sui torcitoi, il Caravaggio e Antonello da Messina. In particolare, di quest’ultimo ha analizzato con forti argomentazioni il copricapo in seta de l’Annuciata di Palazzo Abatellis di Pelermo.

La Fondazione Crimi, presieduta dal Dott. Rocco Crimi, da sempre attenta tra l’altro alla divulgazione culturale del territorio, ha portato a segno questo intenso momento di riflessione e di sosta “spirituale” in un momento storico particolarmente mesto e con una società multitasking, iperattiva e votata alla prestazione.

Apprezzati gli interventi, dopo i saluti istituzionali del vice sindaco Avv. Vincenzo Amadore e di Don Vincenzo Rigamo, del Prof. Antonio Villari, presidente del Circolo “Cingalio” di Galati Mamertino, del Prof. Massimo Ioppolo, Presidente del Rotary Club di Sant’Agata Militello, e del Dott. Luigi Fabio, Presidente della Fondazione BCC della Valle del Fitalia.

Il canto dell’amore per la ricerca e per la memoria elevato da Salvatore Sutera da Galati Mamertino e fissato in questa preziosa e apprezzata operazione editoriale. Armeli ha concluso: “Forse il virus e la contaminazione di cui ha bisogno questa società losca, disumana, venduta e povera di spirito, è la costanza dell’amore per la cultura che personalità come il Sutera continuano a trasmettere”.

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