Giornalismo e politica sui Nebrodi e noi “della solita stampa”

Fare giornalismo in piena libertà, non ha prezzo. Noi di Nebrodi News lo facciamo perché liberi lo siamo. Noi di Nebrodi News, “quelli della solita stampa”, come ama definirci anche qualche collega che per mettere assieme il pranzo con la cena, poverino, è costretto a “prostituirsi” con editori, direttori, politici e Amministratori locali.  

Attenzione, per “qualche collega” ovviamente non intendiamo professionisti della comunicazione, bensì soggetti iscritti all’Ordine che per sbarcare il lunario, loro malgrado, devono assumere comportamenti servili trascurando il più delle volte la verità. Istinto di sopravvivenza. Stando alle indagini condotte da FNSI, Federazione Nazionale Stampa Italiana, i giornalisti, in Italia, guadagnano molto poco e quindi, in un modo o nell’altro, devono arrangiarsi.

Questo è il motivo per il quale è facile trovare in giro giornalisti (firme note dalle nostre parti) piegati a raccontare “verità” di comodo ad uso di poteri forti e dei politici. Nell’area dei Nebrodi ce ne sono. E’ facile riconoscerli. Sono quelli che utilizzano i loro canali di comunicazione solo per elogiare l’operato di questo e di quel politico, che di ritorno gli concede quell’elemosina che consente loro di ottenere quel che basta per vivere in modo decoroso (a dispetto delle difficolta).

È un bel dire che “i giornalisti devono essere liberi da vincoli” ed essere “i cani da guardia del potere” o – più elegantemente – avere quel ruolo di “vedetta sul ponte di comando della nave dello Stato” come scriveva Joseph Pulitzer. I condizionamenti sono tali e tanti che è un’impresa difficile per molti di loro (non tutti, grazie a Dio) non dover scendere a compromessi. Le verità in circolazione sono diminuite a causa, per lo più, di chi scrive per professione che dovrebbe informare i cittadini, dando loro notizie in modo il più possibile completo e corretto.

Una stampa che fa informazione al servizio del cittadino dev’essere autorevole. I giornalisti devono essere abili e capaci di sapersi svincolare dalle pressioni politiche (tanto almeno da poter scrivere in autonomia), anziché farle proprie per una propria convenienza. Una stampa seria, che nei propri giornalisti vede una risorsa e nei propri lettori degli interlocutori attenti, può dare un importante contributo al miglioramento della società, del suo funzionamento e soprattutto del discorso e del confronto politico.

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Pubblicato da
Giuseppe Salerno